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La riscossione dei propri crediti

 Recupero crediti insoluti PA, Del Cimmuto: “Esternalizzare servizio può migliorare rapporto contribuente-ente impositore, ma occorrono solide misure garanzia"
Il rafforzamento del recupero stragiudiziale dei crediti dei comuni, attraverso l'esternalizzazione delle fasi strumentali e propedeutiche alla riscossione vera e propria integra gli altri strumenti messi a disposizione degli enti locali e può contribuire a modificare positivamente il rapporto tra contribuente ed ente impositore e a diminuire la mole del contenzioso, che riguarda spesso debiti di piccolo importo.
Recupero crediti insoluti PA, Del Cimmuto: “Esternalizzare servizio può migliorare rapporto contribuente-ente impositore, ma occorrono solide misure garanzia"

"Nella generale contrazione delle risorse e degli spazi di autonomia finanziaria, La capacità degli enti locali di riscuotere i propri tributi assume una centralità strategica per garantire gli equilibri di bilancio. Questa centralità è resa ancora più attuale dalla riforma della contabilità e dall'introduzione del fondo crediti di dubbia esigibilità. Il disegno di legge “Misure per il recupero dei crediti insoluti nella pubblica amministrazione” rappresenta un'interessante novità che però andrebbe inquadrata in una riforma complessiva della riscossione locale e agganciata ad un quadro di regole certe e trasparenti, anche nell'interesse degli operatori del mercato. Il rafforzamento del recupero stragiudiziale dei crediti dei comuni, attraverso l'esternalizzazione delle fasi strumentali e propedeutiche alla riscossione vera e propria integra gli altri strumenti messi a disposizione degli enti locali e può contribuire a modificare positivamente il rapporto tra contribuente ed ente impositore e a diminuire la mole del contenzioso, che riguarda spesso debiti di piccolo importo. Se il ddl si propone l'obiettivo anche di rafforzare in questa logica il ruolo esercitato dalle aziende di recupero credito aderenti ai codici di autodisciplina delle varie associazioni, su cui Legautonomie concorda, occorre che siano previste solide doti di garanzia e di affidabilità da parte dei soggetti affidatari e che gli enti locali rafforzino le capacità di governo di queste fasi intermedie tra accertamento e riscossione attraverso la capacità di stipulare buoni contratti di servizio" ha detto il Direttore di Legautonomie, Loreto Del Cimmuto, nel corso dell'intervista realizzata da Credit Village sul tema della sistema della riscossione dei tributi erariali al 2015. - www.legautonomie.it

Le correzioni sul codice degli appalti

"Anci condivide assolutamente il percorso del nuovo Codice appalti, volto alla semplificazione e alla trasparenza ma dopo sette mesi sono solo sette su sessantacinque i decreti attuativi varati. Serve quindi accelerare, magari affrontano le criticita' all'interno della cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio, per completare e migliorare una riforma che puo' permettere al Paese di tornare a correre". Lo ha detto il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenuto al convegno sul nuovo Codice degli appalti, organizzato a Roma da Cgil, Cisl e Uil. 

"Con la Legge di bilancio - ha spiegato Decaro - abbiamo ritrovato finanziamenti sui Comuni: dai due miliardi e cento milioni di euro per rammendare le periferie, ai 700milioni di avanzi di amministrazione sbloccati, 300 dei quali da destinare all'edilizia scolastica. A fronte di questi investimenti, pero', la necesita' e' quella di definire un nuovo quadro regolatori sugli appalti pubblici, che superi le criticita' legate a ritardi di applicazione che oggi continuano ad esserci".

Decaro ha poi elencato quali aspetti del nuovo Codice appalti interessano principalmente i Comuni ovvero "la qualificazione delle stazioni appaltanti, la definizione dei livelli di progettazione e ‎l'appesantimento degli appalti sotto la soglia di 40 mila euro, che ritarda inevitabilmente le procedure soprattutto nei piccoli Comuni".

‎Ricordando poi come negli ultimi tempi siano "diminuiti dell'11% i bandi e del 57% gli importi degli stessi, a causa del periodo di transizione tra vecchio e nuovo Codice", Decaro ha auspicato e ribadito "una riflessione sui correttivi da introdurre, magari lavorando nella cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dove possiamo trovare un punto di caduta, monitorando al contempo le fasi attuative della norma".

Infine Decaro ha elencato altre due criticita', legate alle progettazioni esecutive e ai collaudi. Sul primo aspetto ‎"servirebbe evitare la progettazione esecutiva per la manutenzione ordinaria, poiche' aumenta i tempi di esecuzione e ritarda gli interventi. Pensiamo ai rubinetti rotti nelle scuole o alle buche nelle strade, evenienze non individuabili a monte dalla progettazione esecutiva".

Anche sui collaudi la richiesta e' di "non prevederli per lavori di piccoli importi, lasciando la certificazione al certificato di regolare esecuzione. Questo sarebbe un intervento importante, soprattutto per i piccoli Comuni dove molto spesso non ci sono le professionalita' adatte a fare un collaudo, con la conseguenza di collaudi da fare all'esterno dell'ente che porterebbero inevitabilmente costi ulteriori e aggiuntivi". (ef)- www.anci.it

Strumenti adeguati sul personale

"Cosi' come non ci siamo tirati indietro davanti alle politiche del rigore, non vogliamo tirarci indietro rispetto alla responsabilita' di contribuire anche  rilancio Paese. Ma possiamo farlo solo con strumenti adeguati, compresi quelli relativi al patrimonio umano". Lo afferma il delegato ANCI al personale e sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, parlando nel corso della conferenza stampa per lo sblocco del turn over organizzata oggi alla Camera dall'ANCI.

"Se abbiamo personale non professionalizzato, insufficiente o inadeguato nei Suap - porta come esempio Di Primio - come possiamo pensare di poter dare risposte immediate e certe agli imprenditori che vogliono investire sui nostri territori? Dobbiamo tornare all'autonomia dei Comuni sancita dalla Carta ma non applicate nella realta'".

Nel corso della conferenza stampa, Di Primio ha illustrato alcune case history, come quella di Ascoli Piceno, dove "un terzo dei dipendenti ha tra i 55 e i 59 anni, e il 73% ha piu' di 50 anni. Questo sta determinando gravi disagi, anche per assolvere alle attivita' ordinarie di supporto socio-assistenziale nei luoghi colpiti dal terremoto".

C'e' poi il caso di Coriano, "51 dipendenti per piu' di 10 mila abitanti", e quello del Comune di Corato, dove "il 64% dipendenti ha piu' di 55 anni, con un'eta' media di 5 anni piu' alta di quella nazionale".

E se i dipendenti dei comuni non sono proprio giovanissimi, "a cio' si aggiunge il fatto che dal 2009 non viene minimamente aumentato il loro stipendio: viviamo - dice Di Primio - un blocco totale delle gratificazioni, anche sotto il profilo economico".

Alla luce dei numeri presentati in conferenza stampa, infine, Di Primio conclude: "Speriamo che il governo possa continuare a darci risposte positive anche su questo. Noi le sfide le accettiamo tutte - conclude - ma dobbiamo avere poi gli strumenti adeguati". (mv) - www.anci.it

Il turn over nei piccoli comuni

“La questione del turnover è avvertita in modo particolare nei piccoli Comuni, che con organici ridotti all’osso devono fronteggiare le medesime funzioni e la stessa mole di adempimenti degli altri Comuni. Per noi la copertura in organico anche di un solo dipendente può diventare un problema insormontabile”. E’ una delle considerazioni svolte dal coordinatore dei piccoli Comuni dell'Anci Massimo Castelli, tra gli amministratori comunali chiamati ad illustrare le conseguenze sui servizi ai cittadini del blocco del turnover del personale.
Castelli si è poi soffermato su un aspetto legato al blocco delle assunzioni ed al progressivo invecchiamento del personale in organico: “In questi anni stiamo lasciando fuori dalla porta dei Comuni la generazione digitale che potrebbe essere molto utile per favorire lo sviluppo del paese”, ha sottolineato l’esponente Anci.
“Mi auguro che nel giro di 10 anni ogni piccolo Comune possa avere il suo smartphone ricevendo così a casa tutte le informazioni ed i dati necessari. Puntare sull’ultima generazione digitale non è una scelta per i Comuni, ma una scelta strategica per tutto il sistema Italia”, ha concluso coordinatore dei piccoli Comuni. (gp) - www.anci.it

I ritardi dopo il codice degli appalti

ritardi1Sembra difficile che si possa approvare un provvedimento di modifica al codice prima della fine dell'anno.

Documenti e notizie sull'argomento sono disponbili, per gli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Il cumulo delle indennità per i dipendenti

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Due pareri dell’Aran il primo se è compatibile l’erogazione dell’indennità di maneggio valori, di cui all’art.36 del CCNL del 14.9.2000, con quella per specifiche responsabilità.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

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