L'Assemblea Anci a Milano

Dal governo sono arrivate risposte alle proposte di modifica alla legge di Stabilità che abbiamo avanzato in questi giorni. In modo particolare sugli oneri di urbanizzazione, sul fondo crediti non esigibili, sulla rinegoziazione dei mutui e da ultimo, con l’impegno del premier Renzi, sull’eliminazione del vincolo del 10 per cento sulle alienazioni immobiliari. Questo non vuole dire che tutti i problemi sono risolti, visto che rimane il taglio pesante sulla spesa corrente. Ma da questa Assemblea esce un’Anci più forte e riconosciuta, in grado di battersi sempre di più per gli obiettivi delle nostre comunità e per concorrere al rilancio del Paese”. E’ quanto ha affermato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, tracciando il bilancio della XXXI Assemblea annuale dell’Anci che si è chiusa oggi a Milano Fiera.

L’intervento conclusivo del presidente riavvolge la pellicola della tre giorni Anci, con la consapevolezza di aver segnato un’inversione di rotta nei rapporti con il governo. “La presenza del presidente del Consiglio, di numerosi ministri ed esponenti di governo – ha detto Fassino - conferma la riconoscibilità dell’Anci. Abbiamo dimostrato di saper sviluppare proposte, di avere cultura di governo e di essere un interlocutore credibile per il paese e per la società italiana”.

Rifacendosi ai contenuti della sua relazione introduttiva, Fassino ribadisce di aver apprezzato “l’annuncio di Renzi della riorganizzazione della tassazione locale che va incontro alle nostre richieste”. Ma ricorda che il percorso dell’autonomia va completato. “E’ necessario riconoscere l’autonomia dei Comuni, finanziaria, fiscale, organizzativa e istituzionale. Il nostro – ha ribadito il leader dei sindaci – non è un mero riflesso corporativo ma la condizione essenziale per esercitare al meglio il mandato ricevuto dai nostri cittadini e continuare nello sforzo di risanamento del Paese cui, in questi anni, abbiamo contribuito in modo più forte degli altri”.
Fassino ha poi manifestato soddisfazione per la conferma del ruolo dei Comuni. “Il congresso che si chiude oggi ha attestato il ruolo fondamentale delle città, che possono contribuire alla crescita del Paese e a costruire un'Europa diversa", ha affermato il presidente dell'Anci.

"Noi crediamo profondamente all'Europa - ha proseguito Fassino - però non vogliamo essere suoi sudditi perché ne siamo azionisti, e vogliamo essere quindi protagonisti del suo sviluppo. Per questo - ha concluso - apprezziamo la fermezza con cui il governo si batte affinché non prevalga soltanto l'idea del rigore. Un'Europa senza Italia sarebbe un'Europa più povera", ha ammonito il presidente Anci, ricordando che domani sarà il 25 anniversario della Caduta del Muro di Berlino.

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