Il ddl sulla finanza locale

“La rimodulazione del taglio da un miliardo di euro; il forte ridimensionamento del sistema sanzionatorio; la dotazione di un’autonomia finanziaria grazie all’attivazione di tutta una serie di leve già esistenti; e la revisione degli obiettivi del patto di stabilità. Sono i capitoli di interesse per le Città metropolitane che per Dario Nardella, coordinatore Città metropolitane Anci e sindaco di Firenze, devono trovare spazio nel decreto enti locali che il governo varerà entro Pasqua, come emerso dall’odierno direttivo dell’Anci. Nardella lo ha spiegato durante la riunione del Coordinamento delle Città metropolitane, svoltasi oggi in Anci e da lui presieduta con Enzo Bianco, sindaco di Catania, e Presidente del Consiglio nazionale dell'Anci.

“Il taglio va rivisto per tenere conto del fatto che le Città metropolitane hanno più competenze delle province di secondo livello e dovranno far fronte ad oneri maggiori”, ha precisato il sindaco di Firenze. Che si è augurato che il decreto enti locali consenta di “arrivare ad una quota inferiore del 30 per cento del totale del taglio da un miliardo, attestandosi sul 25-26 per cento”.

E sempre le maggiori funzioni che i nuovi enti metropolitani dovranno esercitare giustificano, per il coordinatore Anci, la revisione dell’impianto sanzionatorio. “La nostra richiesta è quella di ridurre al 20, se non al 10 per cento, le sanzioni che si applicherebbero agli enti che hanno sforato - ha spiegato Nardella - proprio in ragione delle funzioni nuove che gli enti metropolitani avranno, del tutto diverse da quelle delle vecchie province”.

Altro punto delicato quello dell’autonomia finanziaria. “Secondo l’Anci la dotazione di risorse proprie per le Città metropolitane potrà realizzarsi non con una nuova norma, ma dando attuazione ad una serie di leve finanziarie già presenti”, ha sottolineato il sindaco fiorentino, riferendosi in particolare alla possibilità di attivare un prelievo sul traffico, dei porti e degli aeroporti”. Infine, per Nardella è importante che “la dotazione finanziaria dei nuovi enti sia legata il più possibile al processo di trasferimento del personale dalle vecchie province alle Regioni che - ha ribadito - è ancora in pesante ritardo”.

Durante la riunione odierna del Coordinamento si è discusso della possibilità di ottenere una rinegoziazione dei mutui contratti con Cdp anche a favore degli enti metropolitani. “Abbiamo chiesto un tavolo di negoziazione tra Mef, Anci e Cdp, per l’abbattimento delle sanzioni in caso di rinegoziazione”, ha spiegato Enzo Bianco. Secondo il presidente del consiglio nazionale Anci, è “inconcepibile che i Comuni paghino mediamente un tasso di interesse, quattro o cinque volte maggiore di quello di mercato in questo momento”.

Nel corso della riunione Nardella ha anche illustrato le linee guida di un progetto sulle Città metropolitane, denominato Start city, che l’Anci porterà avanti insieme con The European House Ambrosetti. “E’ un progetto ambizioso che presenteremo ufficialmente il prossimo 24 aprile a Firenze. Il nostro obiettivo - ha concluso l’esponente Anci - è di comunicare in modo positivo all’opinione pubblica le possibilità offerte dalle nuove realtà metropolitane. E’ solo attraverso esse che potrà consolidarsi la ripresa economica che sta per partire nel Paese”. (gp) - da www.anci.it

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