L'autonomia finanziaria dei comuni

Non possiamo accettare che i Sindaci passino agli occhi dei cittadini come coloro che aumentano le tasse mentre altri le diminuiscono. Ogni rapporto col Governo deve partire, oggi, da una soluzione radicale per ridare ai Comuni l'autonomia finanziaria necessaria per poter fare una adeguata programmazione”. Con questi obiettivi il presidente dell'Anci Lombardia, Attilio Fontana, a nome dell'ufficio di presidenza della Associazione, ha inviato una lettera al presidente dell'Anci, Piero Fassino, in previsione dell'incontro tra Anci e il Governo fissato per  domani, giovedì 20 marzo.

Nel documento sono state avanzate le osservazioni e le richieste dell'Associazione e dei tanti Sindaci e amministratori locali incontrati da Anci Lombardia nel corso delle assemblee che, nell'ultimo mese, sono state organizzare nei capoluoghi di provincia lombardi. Oltre al fatto che in questi anni “i Sindaci sono stati costretti a svolgere la funzione di esattori per conto altrui, come nel caso dell'Imu e della Tares, con i cittadini che pagano per una tassa comunale solo di nome”, oggi secondo Fontana “i Comuni sono in una situazione non più gestibile a causa dei tanti tagli cui sono stati sottoposti e a causa dell'insostenibilità del Patto di stabilità sia negli importi che nelle regole”. “A tutto questo - ha aggiunto il vicepresidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti - si sommano norme che incidono in modo pesante sull'autonomia organizzativa dei Comuni, norme contraddittorie e di dettaglio che rendono quasi impossibile poter garantire un ordinato svolgimento dei servizi. Le norme sul personale costringono molti Comuni a dover ridurre drasticamente la funzionalità degli uffici, se non a chiuderli. Le diverse interpretazioni poi fornite dalle diverse sezioni della Corte dei Conti rendono di fatto impossibile l'assunzione di responsabilità da parte di funzionari e amministratori”.

L'associazione dei Comuni lombardi chiede, tra l'altro “l'esenzione dal Patto di stabilità dei piccoli Comuni e il suo allentamento reale per gli altri, con una ridefinizione delle regole come proposto da tempo da Anci - afferma Fontana e aggiunge - L'intero gettito Imu sia destinato ai Comuni e, per il 2014, ci venga data la garanzia della compensazione integrale del gettito Imu 2012 attraverso la devoluzione ai Comuni di almeno una quota del gettito Imu degli immobili D e non attraverso un ulteriore aumento dell'imposizione fiscale a scapito di cittadini ed imprese, la cui responsabilità sarebbe scaricata, ancora una volta sui Sindaci. Inoltre è necessaria una gestione del fondo compensativo Imu dei Comuni che non penalizzi gli Enti con una bassa aliquota Imu”.

Per Fontana, “l'idea di uscire dalla crisi comprimendo le autonomie locali e accentrando nella mani di una tecnocrazia e burocrazia, nemmeno illuminata, ogni decisione, non solo ha portato il paese negli ultimi anni alla situazione che stiamo vivendo, ma produrrà ulteriori guasti e sprechi”. Per questo Anci Lombardia condivide l'idea di Fassino di “aprire una nuova stagione nel confronto istituzionale in cui sia riconosciuto davvero ai Comuni il ruolo strategico garantito loro dalla Costituzione”.

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