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Relazione sull'anticorruzione

note2Pubblicata la scheda che i Responsabili della prevenzione della corruzione sono tenuti a compilare per la predisposizione della relazione prevista all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 sull’efficacia delle misure di prevenzione.

Notizie e documenti sull'argomento sono consultabili, per gli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Pubblicata la legge sul decreto fiscale

tetto1Pubblicata in Gazzetta la legge di conversione in legge, con modificazioni, del DL n. 193/2016, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili.

Documenti e notizie sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Normativa-Leggi Enti Locali

Le tasse solo allo Stato centrale

Quasi l’80 per cento delle tasse pagate dai contribuenti (per la precisone il 78,8 per cento) finisce nelle casse dello Stato centrale.

A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA, che precisa: su un ammontare complessivo di 493,5 miliardi di euro di imposte dirette (Irpef, Ires, Irap, etc.), indirette (Iva, Imu, imposta di registro, etc.) e in conto capitale (imposta sulle successioni e donazioni, etc.) versate dagli italiani nel 2015, ben 389 miliardi (78,8 per cento del totale) sono stati incassati dall’Erario; 69,7 miliardi dalle Regioni (14,1 per cento del totale), 29,3 miliardi dai Comuni (5,9 per cento del totale); 4,1 miliardi dalle Province (0,8 per cento del totale) e altri 1,3 miliardi (0,3 per cento del totale) da altri enti locali (Asl, Consorzi di bonifica, Camere di Commercio, etc.).

Se poi aggiungiamo 218,5 miliardi di contributi sociali effettivi (previdenziali + assicurativi) pagati dagli italiani, la Pubblica amministrazione incassa complessivamente 712,1 miliardi di euro. Cgia Mestre

La responsabilità degli amministratori delle partecipate

A far scattare la responsabilità degli amministratori della società non basta l'inosservanza dei doveri imposti dalla legge e dall'atto costitutivo.

È necessario, piuttosto, che la condotta abbia causato un danno concreto al patrimonio sociale. Il Tribunale di Roma lo stabilisce in una sentenza dello scorso 17 ottobre.

Nel caso oggetto della sentenza, la socia di una Srl aveva contestato a un ex amministratore unico alcune violazioni degli obblighi previsti dalla legge: dalla scorretta redazione del bilancio al conflitto di interessi per la partecipazione a una società concorrente; dall'omessa redazione del resoconto di gestione al mancato passaggio di consegne al liquidatore.

La socia ha, quindi, chiesto la condanna dell’ex amministratore al risarcimento del danno provocato alla società, nella misura accertata «in corso di causa, anche in via equitativa». Dal canto suo, l’amministratore ha chiesto il rigetto della pretesa risarcitoria.

Nel respingere la domanda, il Tribunale afferma, innanzitutto, che nei giudizi di responsabilità verso gli amministratori (articolo 2476 del Codice civile) l’attore non si può limitare a prospettare un inadempimento, ma deve «provare, sia pure ricorrendo a presunzioni, l’esistenza di un danno concreto» e cioè un «depauperamento del patrimonio sociale» dovuto all’azione dell’ amministratore. In mancanza di questa prova, infatti, la pretesa risarcitoria sarebbe priva di oggetto.

Il giudice specifica, inoltre, che la mancata o non corretta tenuta della contabilità "costituisce un inadempimento" dei doveri degli amministratori. Tuttavia, ciò non implica una responsabilità civile a carico degli stessi amministratori, tenuto conto che «tale inadempimento non può dirsi, in assenza di altri elementi che devono essere allegati e provati dall’attore, causa di un danno per la società».

In definitiva, il Tribunale ha escluso i presupposti per la condanna a un risarcimento. Infine, le spese di lite sono state poste a carico dell'attrice. da www.legautonomielazio.it

Il mancato gettito per gli imbullonati

Nell'ambito della Conferenza Stato-Città è stata chiusa definitivamente la partita sulla questione relativa al ristoro ai Comuni del mancato gettito Imu-Tasi 2016 e "imbullonati".

L'ultima tranche del ristoro che i Comuni recuperano è pari a 121 milioni di euro, di cui 77 milioni per i fabbricati D e 44 per il saldo ristori Imu-Tasi. Con il provvedimento varato ieri viene quindi determinato il valore complessivo del ristoro e indicata, in due distinte note, la metodologia dell'effettiva erogazione spettante a ciascun ente, al netto dell'acconto già ricevuto sugli "imbullonati", a suo tempo richiesto esplicitamente da Anci per evitare sofferenze di liquidità in particolar modo per i Comuni di piccola dimensione.

La Stato Città ha affrontato anche due altri temi molto sentiti nei Municipi: le risorse sia per i pasti del personale statale nelle scuole comunali sia per il servizio di raccolta differenziata delle scuole statali. Su entrambi i punti il ministero dell'Istruzione ha erogato ai Comuni, entro l'anno in corso, le risorse relative. È stato richiesto, inoltre, un «incremento a partire dal prossimo anno», ricordando come siano i Comuni a «sostenere con risorse proprie il 50% del costo dei pasti del personale statale e tale contributo è sostanzialmente invariato dal 1999». www.legautonomielazio.it

Il licenziamento e la mancanza dell'Upd

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La mancata costituzione dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari non rende nullo automaticamente il licenziamento del dipendente pubblico.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù: Gestione del bilancio-Personale

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