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I limiti al fondo risorse

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La Corte dei conti è intervenuta in tema dell’art.1 comma 236 della Legge 208 del 28 Dicembre 2015 con la quale con decorrenza 1° Gennaio 2016, ha nuovamente stabilito i limiti alle risorse ogni anno destinabili alle pubbliche amministrazioni al trattamento accessorio del personale. 

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Il giudice competente per le società pubbliche

dadi1La Corte di Cassazione si è pronunciata sul giudice competente a decidere le controversie concernenti la nomina o revoca di amministratori o sindaci di società a totale o parziale partecipazione pubblica.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

Limiti alle assunzioni part-time

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Un ente chiede un parere all’ARAN al fine di conoscere orientamenti sulla percentuale del 25%, prevista dall’art. 4, comma 2, del CCNL del 14.9.2000, come limite massimo per la costituzione di rapporti di lavoro a tempo parziale.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Le Faq sulla seconda rata della Iuc

iuc 1Pubblicate, dal Ministero delle Finanze, le risposte ai quesiti sul versamento dei saldi Imu e Tasi in scadenza il 16 dicembre.

Ulteriori documenti e note sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Tributi

La Conferenza Stato-città

Nel corso della Conferenza Stato-Città del 30 novembre u.s. sono stati approvati la nota metodologica e lo schema di decreto del Ministero dell’Interno concernenti rispettivamente la ripartizione definitiva del cd. contributo imbullonati e la distribuzione della residua somma del Fondo di solidarietà comunale 2016 relativa ai minori introiti IMU e TASI.

Per quanto riguarda il contributo imbullonati, si ricorda che i dati relativi al ristoro 2016 (acconto e saldo) dovuto ai Comuni interessati dalla perdita di gettito conseguente alle modifiche di rendita catastale operate dai contribuenti sono già stati resi noti dal Ministero dell’Interno con il comunicato del 25 novembre u.s. disponibile al seguente indirizzo: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com251116.html. Gli importi sono determinati sulla base delle variazioni di rendita (Docfa) presentate dai possessori di immobili del gruppo catastale D entro il 15 giugno scorso e tenendo conto delle aliquote applicate da ciascun Comune nel 2015.

Nel complesso, la perdita di gettito sofferta dal comparto comunale è risultata pari a circa 127 milioni di euro a fronte dei 155 milioni di euro stanziati dal comma 24 della legge di stabilità 2016. L’importo a saldo ammonta complessivamente a circa 77 milioni di euro.

Con riferimento ai ristori IMU Tasi per le fattispecie minori (concordati, comodati e terreni agricoli), pur nell’incertezza dovuta all’assenza di banche dati nazionali disaggregate direttamente utilizzabili, la Conferenza Stato-Città del 30 novembre ha approvato lo schema di decreto (Min. Interno, di concerto con il MEF) che ripartisce il residuo accantonamento di 43,9 milioni del Fondo di solidarietà comunale 2016 a fronte dei circa 3.723 milioni già erogati nei mesi scorsi. L’importo spettante a ciascun Comune è riportato nell’allegato A del decreto del Ministero dell’Interno, disponibile in calce al presente comunicato.

I dati di ristoro che pubblichiamo (e in corso di pubblicazione anche presso il sito del Ministero dell’Interno), sono da considerare ufficiosi, ma non dovrebbero subire alcuna modifica nell’iter di approvazione dei decreti di erogazione, che ci auguriamo rapido.

Nel corso della stessa seduta, la Conferenza Stato-città ha approvato la delibera di attuazione per l’anno 2016 del contributo annuo del MIUR per il servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle istituzioni scolastiche statali, comprensiva della quota da ripartire in base al rispetto della raccolta differenziata. In particolare, la Conferenza ha deliberato che il contributo per il 2016 (pari a 38,734 milioni di euro) sia ripartito tenendo conto degli stessi dati e della stessa percentuale (4 per cento) riferita al 2015.

Infine, è stata acquisita la comunicazione del MIUR inerente al pagamento del contributo dell’anno 2016 per i pasti del personale statale nelle scuole comunali, pari a 62 milioni di euro annui.

Per ambedue i contributi è stato acquisito l’impegno del Governo a erogare le somme entro la fine dell’anno, mentre l’ANCI ha ribadito la richiesta più volte avanzata di aumentare le somme riservate ai Comuni, ferme da troppo tempo e evidentemente inferiori alla effettiva copertura dei costi. da www.ifel.it

Le continue responsabilità dei sindaci

La vicenda della condanna in primo grado dell' ex sindaco di Genova Marta Vincenzi merita una pacata riflessione, nella speranza che si dia soluzione a criticità su cui l' Anci da tempo insiste. Le decisioni della magistratura vanno sempre rispettate, e anche per questo per una valutazione conclusiva della vicenda sarà bene attendere il giudizio definitivo. È un dato di fatto, però, la sovraesposizione di sindaci, amministratori e dirigenti comunali, rispetto al verificarsi di eventi straordinari e non sempre prevedibili nella portata e negli effetti.

La fotografia più recente conta circa 70 procedimenti penali pendenti (2004/2015) relativi ad emergenze di protezione civile, a carico di 200 persone tra sindaci, amministratori, dipendenti comunali, rappresentanti regionali, etc. La condotta contestata è in genere: aver sottovalutato il segnale d'allarme del sistema di monitoraggio. Il numero di procedimenti giudiziari dimostra che c'è un problema di "cattivo" funzionamento del sistema "legale" che produce contenziosi e vede il sindaco, prima autorità di protezione civile, caricato di compiti e responsabilità che hanno elevato tasso tecnico e poca discrezionalità politica.

Il sindaco di un Comune a rischio idrico/idrogeologico (ovvero l'87% dei Comuni) riceve in media ogni anno 150 allerta meteo fra gialloe arancione. Ciò significa che se quel sindaco dovesse dare sempre massimo seguito agli allerta, disponendo la chiusura delle scuole, si paralizzerebbe l'intera attività scolastica. E' per questo che chiediamo interventi che definiscano maggiore oggettività nelle condotte e nelle azioni da porre in essere rispetto a eventi straordinari. Si ridurrebbero così l'esposizione del livello politico, i procedimenti in sede giudiziaria e anche i danni gravi a persone e cose. Su questo non siamo all'anno zero: grazie alle iniziative dell'Anci, dai precedenti 21 sistemi di allerta siamo passati a un sistema unico con 4 livelli, a cui corrispondono condotte e procedure più codificate. Rimane però al sindaco, e su questo siamo critici, l'onere eccessivamente tecnico di valutare l'andamento e la gravità del fenomeno previsto, e quindi di definire il grado di allerta.

Abbiamo già chiesto una Conferenza unificata straordinaria sulla prevenzione dei rischi, per affrontare un ulteriore nodo della questione: è troppo forte lo scarto fra massima responsabilità e minime risorse per i Comuni in materia di protezione civile. I Sindaci e gli amministratori sono pronti a farsi carico delle proprie responsabilità, ma queste devono essere chiaree accompagnate da risorse adeguate per poterle realmente esercitare. Concludo sottolineando che la giurisprudenza, in fatto di responsabilità dei sindaci, non è affatto pacifica: accanto a sentenze come quella relativa ai fatti di Genova, registriamo pronunce che sanciscono un chiaro esonero di responsabilitàa carico del Comune e del sindaco. Per questo motivo sarà bene attendere la pronuncia del giudice di Cassazione, chiamato ad assicurare l'uniformità dell'interpretazione della legge. Sarebbe altrettanto necessario accelerare nel migliorare l'assetto delle regole vigenti. (leggi l'intervista del presidente Anci Anconio Decaro rilasciata nei giorni scorsi a La Repubblica). - da www.anci.it

 

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