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Prorogato il termine per il condono delle ingiunzioni

Definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento – prorogato al 31 marzo 2017 il termine per le decisioni dei Comuni
 
Si comunica che a seguito dell’emanazione del decreto legge n.8 del 2017 (recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017), pubblicato nella G.U. n.33 del 9 febbraio u.s., il termine per l’adesione alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento risulta prorogato al 31 marzo 2017 per tutti gli enti locali.

L’art.11, co.14, del decreto legge ha, infatti, modificato l’art.6-ter del Dl 193/2016 prevedendo che i Comuni possono stabilire l'esclusione delle sanzioni dovute con riferimento alle entrate non riscosse a seguito di ingiunzioni di pagamento entro il termine fissato per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali per l’esercizio 2017 (attualmente il 31 marzo 2017).

Come richiesto dall’ANCI, tale modifica concede più tempo – rispetto al termine originario ormai scaduto del 1° febbraio u.s. – per valutare l’eventuale equiparazione di trattamento tra le posizioni debitorie dei contribuenti oggetto di ingiunzioni e quelle oggetto di riscossione coattiva tramite ruolo, per le quali, secondo i criteri di cui all’articolo 6 del decreto 193/2016, la definizione agevolata opera obbligatoriamente. da www.ifel.it

Limiti al lavoro flessibile

corda1La Corte dei conti interviene sulla disciplina legislativa in ordine ai limiti esistenti per le assunzioni di personale con contratto a tempo indeterminato, nonché in relazione alle assunzioni a tempo determinato o con rapporti lavorativi “flessibili”.

Documenti e note sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Aumenta la riscossione

 Riscossione, dato in crescita del 9,8% rispetto all'anno precedente
Un grande lavoro di squadra». È il commento a caldo di Ernesto Maria Ruffini, presidente e Ad di Equitalia al termine della presentazione al ministero dell’Economia dei dati sulla lotta all’evasione. Nel record di incassi dell’Agenzia c’è anche il record del concessionario pubblico che ha riscosso 4,6 miliardi di euro in relazione ai ruoli delle Entrate. «Noi di Equitalia - ha sottolineato Ruffini - abbiamo dimostrato che si può riscuotere in modo diverso, senza perdere di vista il rigore».
Riscossione, dato in crescita del 9,8% rispetto all'anno precedente

E senza dimenticare il suo passato da avvocato tributarista a difesa dei contribuenti ha dato atto dei passi avanti fatti dall’amministrazione finanziaria nei rapporti con cittadini e imprese. «Il dato storico del riscosso a favore dell’agenzia delle Entrate è reso possibile dalle riforme messe in campo dal Governo in questi ultimi 3 anni e grazie anche ai progetti che gli 8mila dipendenti del gruppo hanno realizzato. Incrementiamo la riscossione per agenzia di 414 milioni rispetto al 2015 con un dato positivo vicino al 10%».

Il percorso è solo all’inizio e sulla strada c’è lo snodo cruciale dell’addio a Equitalia sancito dal decreto fiscale collegato alla manovra e fissato per il 1° luglio di quest’anno. «Siamo sulla buona strada - ha continuato Ruffini - anche se molto va ancora fatto, e credo che prima di riscuotere cartelle, debiti, o tasse dobbiamo riscuotere fiducia».

Le parole d’ordine di Ruffini fin dal suo insediamento alla guida di Equitalia si riassumono in semplificazione e digitalizzazione dei rapporti con i contribuenti. Sul primo fronte si è assistito a una drastica razionalizzazione dei modelli «che ora parlano tutti la stessa lingua e sono identici dal Piemonte alla Calabria». Sulla digitalizzazione, invece, Ruffini ha riconosciuto il ruolo fondamentale della spinta agli investimenti sul digitale: «Il nuovo portale, così come la app, il progetto cartella amica, un nuovo approccio delle nostre strutture territoriali così come l’impulso che il governo nel 2015 ha dato allo strumento delle rateizzazione sono state tappe importanti per rivoluzionare il nostro porgerci al contribuente».

Del resto se l’obiettivo è dialogare con i contribuenti in un’ottica di compliance, per Ruffini «fiducia significa anche servizi moderni, semplicità, meno burocrazia, e dover lavorare ancora molto».

Fonte: Il Sole 24 Ore

Le riduzioni del fondo risorse per le cessazioni

giu1La Corte dei conti risponde a un comune su quale debba essere il criterio per determinare la riduzione del fondo in proporzione alla diminuzione della consistenza del personale in servizio in applicazione dell’art. 1, comma 236 della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

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Il decreto sugli errori della spending review

L’Anci si è riservata di esprimere, nella prossima riunione della Conferenza Stato-Città, il proprio parere in merito al Dpcm che sana l’illegittimità costituzionale riscontrata dalla Consulta che, con la sentenza n. 129 del 6 giugno 2016, ha bocciato la spending review voluta dal governo Monti per gli anni 2013 e successivi. Ad esprimere la posizione di via dei Prefetti è stato Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e vice presidente dell’Associazione. Nello specifico la Corte Costituzionale ha eccepito il mancato coinvolgimento degli enti locali e l’assenza di un termine per l’adozione del provvedimento ministeriale.

Ricci ha sottolineato il valore di principio della sentenza 129/2016 che, come altri provvedimenti della Consulta e del Consiglio di Stato, “punta a delimitare la discrezionalità amministrativa del Governo centrale, a favore della valorizzazione del confronto con le Autonomie anche – e soprattutto – nell’applicazione di misure straordinarie di contenimento della spesa e di apposizione di vincoli gestionali”.

Il vice presidente Anci, dopo aver ricordato l’impegno dell’Associazione per contrastare il taglio ed introdurre correttivi volti a contenere l’effetto delle riduzioni, ha chiesto di individuare la fascia di Comuni eccessivamente penalizzati dal taglio e di assegnare loro risorse aggiuntive. “Come associazione ci auguriamo che arrivi questa disponibilità da parte del governo: questo obiettivo – ha concluso Ricci – non corrisponde solo a criteri di equità e di mitigazione dei tagli subiti dai Comuni tra il 2011 e il 2015, ma tiene conto delle obiettive difficoltà nel modificare oggi il riparto a suo tempo applicato”. (gp) - www.anci.it

Le modifiche da apportare al codice degli appalti

logo1L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha presentato la proposta di modifica degli articoli 83, comma 10 , 84, comma 4 e 95, 4, comma 13 , del 18 aprile 2016, n. 50.

Documenti e notizie sull'argomento sono disponbili, per gli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

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