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La revoca del segretario comunale

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Come noto, il Segretario può essere revocato con provvedimento motivato del sindaco o del presidente della Provincia, previa deliberazione della Giunta, per violazione dei doveri d’ufficio (art. 100 Tuel). 

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù: Gestione del bilancio-Personale

L'avvalimento di garanzia

unione5Per l’indirizzo giurisprudenziale prevalente, quando nelle gare pubbliche l’impresa ausiliaria mette a disposizione dell’ausiliata il suo valore aggiunto in termini di solidità finanziaria e di acclarata esperienza di settore (“avvalimento di garanzia”), non sono necessarie alcune dichiarazioni.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione del'ente-Appalti,Trasparenza e Anticorruzione

Le norme sulle spese di rappresentanza

rappresentanza1La Corte dei conti a seguito del controllo delle spese di rappresentanza, indica i presupposti legislativi di riferimento sia le linee guida sulla legittimità di tali spese.

I documenti sulle spese di rappresentanza sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

Licenziamento illegittimo del dirigente

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La Corte di Cassazione, Sezione I, interviene in tema di dirigenza pubblica, demansionamento ingiustificato risarcimento del danno e ripristino dell’incarico.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù: Gestione del bilancio-Personale

Il termine di decadenza

Accertamento e contenzioso: il termine di decadenza considera la consegna agli uffici comunali - L'articolo di Emilio de Santis, pubblicato sul Quotidiano del Sole 24 Ore Enti Locali & PA, che affronta il tema delle notifiche trasmesse tramite messo comunale

Accertamento e contenzioso: il termine di decadenza considera la consegna agli uffici comunali

La consegna degli atti per la notifica tramite messo comunale si ritiene effettuata il giorno in cui sono stati “lasciati” presso gli uffici municipali. Lo afferma l’ordinanza 2030/2017 della Cassazione , nel respingere il ricorso del contribuente contro la pronuncia d’appello. Quest’ultima aveva disatteso la decisione del giudice di primo grado con la quale era stato annullato un avviso di liquidazione (per imposta di registro) «perché notificato oltre il termine triennale di decadenza previsto dall’articolo 76 del Dpr 131/1996».

Nel ricorso presentato dal contribuente si prospettava che la data ultima per il computo dei termini di decadenza avrebbe dovuto essere quella dell’effettiva consegna dell’atto all’ufficio del messo notificatore.

La Suprema corte è di diverso avviso sancendo che «qualora l’Amministrazione finanziaria, avvalendosi della facoltà di cui all’articolo 60 del Dpr 600 del 1973 , faccia richiesta al Comune di provvedere all’incombente a mezzo di messi comunali si instaura, tra Amministrazione ed ente locale, un rapporto di preposizione gestoria che deve essere qualificato come mandato “ex lege”, la cui violazione costituisce, se del caso, fonte di responsabilità esclusiva a carico del Comune, non essendo ravvisabile l’instaurazione di un rapporto di servizio diretto tra l’Amministrazione finanziaria e i messi comunali, che operano alle esclusive dipendenze dell’ente territoriale».

In effetti il messo comunale non è un autonomo organo istituzionale dotato di competenze autonome e distinte dal comune, per cui si immedesima nell’ente locale. E correttamente «la Ctr ha tenuto in considerazione, ai fini del decorso del termine di decadenza dall’azione impositiva, il momento di consegna dell’atto al comune nel quale si incardina la figura professionale del messo comunale, non essendo in alcun modo ipotizzabile altra diversa data di effettiva consegna dell’atto a detto ufficio, apparendo pertanto del tutto irrilevante l’epoca di materiale ricezione dell’atto da notificare al messo comunale medesimo».

La Suprema corte non pone in evidenza l’ulteriore problema – risolto in modo tutt’affatto che uniforme sia in dottrina sia in giurisprudenza – degli effetti della notificazione per il notificante e per il destinatario, per i quali – pur volendo aderire alla tesi per la quale siffatta differenza si applica solo agli atti processuali, non a quelli sostanziali - rimane da definire con certezza se tra questi ultimi, atti di natura amministrativa (quali gli avvisi di accertamento), sia necessario operare una ulteriore distinzione tra quelli emessi «per acquisire il potere ed esercitare un diritto» soggetti a decadenza, e quelli «per il mancato esercizio dello stesso» soggetti a prescrizione.

Ad esempio la Ctp Campobasso 310/1/2014 ritiene che per i primi la notifica si perfezioni comunque per il richiedente con la consegna dell’atto all’ufficio postale (o, nel caso, al comune) applicandosi il «principio della postalizzazione», perché si privilegia la tutela dell’esercizio del potere, per i secondi, invece, è privilegiato l’interesse del destinatario alla certezza del diritto a sapere se la prescrizione sia stata o meno interrotta tempestivamente, prevalendo quindi la data dell’effettiva notifica. da www.legautonomie.it

 

Ingiunzione di pagamento - proroga

A seguito dell'emanazione del decreto legge n. 8 del 2017 (recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 del 9 febbraio scorso, il termine per l'adesione alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento risulta prorogato al 31 marzo 2017 per tutti gli enti locali.

L'articolo 11, comma 14, del decreto legge ha, infatti, modificato l'articolo 6-ter del Dl 193/2016 prevedendo che i Comuni possono stabilire l'esclusione delle sanzioni dovute con riferimento alle entrate non riscosse a seguito di ingiunzioni di pagamento entro il termine fissato per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali per l'esercizio 2017 (attualmente il 31 marzo 2017).

I nuovi termini

Come richiesto dall'Anci, tale modifica concede più tempo – rispetto al termine originario ormai scaduto del 1° febbraio scorso – per valutare l'eventuale equiparazione di trattamento tra le posizioni debitorie dei contribuenti oggetto di ingiunzioni e quelle oggetto di riscossione coattiva tramite ruolo, per le quali, secondo i criteri di cui all'articolo 6 del decreto 193/2016, la definizione agevolata opera obbligatoriamente.

Si pubblicano due schemi deliberativi (una deliberazione consiliare e un regolamento), unitamente a unanota di approfondimento, disponibili anche nella sezione Documenti e pubblicazioni del sito www.fondazioneifel.it.

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