News

Le politiche di autonomia finanziaria

Intervista con Claudio Mancini: “invertire le politiche di autonomia finanziaria degli Enti locali”

Legge Delrio, gestioni associate, Reddito di inclusione sociale: sono alcuni dei temi che interessano molto da vicino gli Enti locali. Temi su cui il dibattito è ancora aperto e che rientreranno nell’agenda politica nei prossimi mesi. Ne abbiamo parlato con Claudio Mancini, Vice Presidente Vicario di Legautonomie.

D. Legge Delrio: buona riforma o legge incompiuta?

R. “Credo che la Legge Delrio necessiti di una revisione per far sì che la riforma sia completa e funzionale. Mi auguro che con il nuovo Governo la riforma venga migliorata e vengano definiti alcuni punti rimasti inattuati, come il finanziamento delle funzioni agli Enti locali, il ruolo delle Province dopo l’esito del Referendum costituzionale, il completamento del processo di costituzione delle Città metropolitane, la gestione associata delle funzioni per i Comuni".

D. Piccoli comuni e obbligo delle gestioni associate, qual è il suo punto di vista?

R. “Come stabilisce la nuova proroga contenuta nella legge di bilancio, l’obbligo di gestione associata dei piccoli comuni slitta al 31 dicembre 2018. Ritengo deve essere superata definitivamente, anche con l’abolizione dell’obbligo, la logica per la quale la gestione associata è legata al criterio demografico, ovvero in base al numero di abitanti dei singoli comuni, acquisendo quella di bacino omogeneo. Pertanto, quei comuni che per motivi morfologici, economici e sociali, sulla base di bacini omogenei, possono mettere insieme funzioni dovrebbero avere adeguati incentivi. La gestione associata delle funzioni, da parte dei comuni a prescindere della loro dimensione, garantirebbe economicità, efficienza ed efficacia: aspetti di fondamentale importanza per le popolazioni amministrate”.

D. Codice appalti, quale il ruolo degli Enti locali?

R. “Come associazione di Enti locali, portiamo avanti un percorso di monitoraggio e approfondimento per sostenere e promuovere le buone pratiche adottate nel territorio. Premesso ciò, mi auguro, tuttavia, che le regole non comportino rallentamenti e complicazioni nelle procedure negoziali, nella progettazione di iniziativa e nella realizzazione di opere fondamentali per gli Enti locali. Un lavoro di vigilanza è fondamentale per prevenire fenomeni di corruzione nelle amministrazioni pubbliche, ma al contempo è necessario garantire procedure snelle e veloci nei tempi e che ci siano incentivi alla coprogettazione tra amministrazioni”.

D. Come si profila il ruolo degli Enti locali in tema di politiche di immigrazione?

R. “Ritengo che sia necessario mettere in campo un’azione di cooperazione internazionale in cui
regioni e comuni siano protagonisti. In linea con i progetti di cooperazione, rientrano le politiche di Rimpatrio volontario assistito, che andrebbero incentivate nel nostro Paese. Nella legge di Bilancio 2018 è stata introdotta una norma che prevede il ricorso alla misura del Rimpatrio volontario assistito, ovvero l’avvio in via sperimentale di un Piano nazionale di interventi di rimpatrio. In base al Piano, un primo nucleo di comuni potranno istituire sportelli per svolgere attività informativa, di supporto e orientamento, in collaborazione con gli uffici territoriali del governo, le prefetture, le questure”.  

D. Reddito di inclusione (Rei). La si può definire una politica efficace?

R. “Credo che il Rei sia una misura efficace per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Questo strumento oltre a garantire un reddito consente, per la prima volta, di creare le condizioni per l’inclusione sociale e lavorativa attraverso un percorso personalizzato, predisposto con il lavoro dei servizi sociali dei Comuni. Nelle previsioni del governo le famiglie beneficiarie potenziali erano stimate intorno a 490 mila, numeri che saliranno progressivamente nella seconda parte del 2018. Il lavoro dei Comuni è, pertanto, di primaria importanza e da portare avanti in partnership con il terzo settore, i servizi sociali, i servizi per l’impiego, le scuole”

D. Il suo punto di vista in tema di politiche sulla fiscalità locale.

R. “Negli anni passati le politiche di Bilancio relativamente al finanziamento degli Enti locali li avevano fortemente penalizzati portandoli al limite del collasso, con i Governi Renzi e Gentiloni la tendenza è stata invertita, oggi non siamo più in presenza di tagli ma ciò non è sufficiente. Bisogna, ora, ripristinare i livelli di risorse adeguati ai servizi richiesti dai cittadini ai Comuni, alle Province ed alle Città metropolitane contestualmente è necessario riassegnare autonomia finanziaria degli Enti locali all’interno del più ampio processo di diminuzione della pressione fiscale a carico di cittadini ed imprese”.

Maria Enrica Rubino - www.orientamentiamministrativi.it

L'affidamento dei servizi

www.ancitel.it DOMANDA:
L'art. 37 del D.Lgs. 50/2016 stabilisce che per gli affidamenti di servizi di importo superiore a 40.000 euro e inferiore alla soglia comunitaria, le stazioni appaltanti in possesso della necessaria qualificazione ai sensi dell'art. 38 del medesimo decreto e gli altri soggetti di cui all'art. 38, comma 1, procedono mediante utilizzo autonomo degli strumenti telematici di negoziazione messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate. Questo ente, comune non capoluogo di provincia, privo della necessaria qualificazione di cui all'art. 38, deve affidare un servizio di pulizia presente sul MEPA di importo superiore a 40.000 euro ed inferiore alla soglia comunitaria. Si richiede se, ai sensi della normativa vigente, il Comune possa procedere autonomamente a svolgere la procedura di acquisto tramite MEPA (con procedura aperta) oppure se la procedura di acquisto tramite MEPA debba necessariamente essere svolta dalla stazione unica appaltante costituita presso la Provincia a cui il Comune ha aderito.


RISPOSTA:
Per svolgere le procedure di importo superiore alle soglie indicate al periodo precedente, codesto Ente, comune non capoluogo di provincia, deve essere necessariamente in possesso della necessaria qualificazione ai sensi dell’articolo 38 del codice dei contratti pubblici (art. 37, comma 1 codice). Tuttavia, come precisato dall’ANAC stessa (v. FAQ periodo transitorio), nel periodo transitorio (e cioè finchè non sarà in vigore il DPCM dei cui al comma 2 del cit. art. 38, attualmente trasmesso a Regioni e Comuni per l'intesa in conferenza unificata) tale qualificazione si intende sostituita dall’iscrizione all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti di cui all’art. 33-ter del d.l. 18/12/2012 n. 179 convertito dalla legge 17/12/2012, n. 221. In particolare, per gli acquisti di forniture e servizi di importo superiore a 40.000 euro ed inferiore alla soglia di cui all’art. 35, nonché per l’acquisto di lavori di manutenzione ordinaria d’importo superiore a 150.000 e inferiore a 1 milione di euro, i Comuni non capoluogo di provincia, ove iscritti all’AUSA, possono procedere all’affidamento mediante utilizzo autonomo degli strumenti telematici di negoziazione messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate secondo la normativa vigente, se disponibili. Al di fuori delle ipotesi sopra richiamate, detti Comuni devono procedere secondo una delle modalità individuate al comma 4 dell’art. 37. Viceversa le stazioni appaltanti non iscritte all’AUSA possono procedere all’acquisizione di lavori, servizi e forniture solo ricorrendo a una centrale di committenza ovvero procedendo ad una aggregazione con una stazione appaltante iscritta all’Anagrafe citata.

Il soccorso istruttorio e le referenze bancarie

Referenze bancarie: è attivabile il soccorso istruttorio?

Parte della giurisprudenza ha ritenuto che l’inidoneità delle referenze bancarie non è suscettibile di regolarizzazione in quanto l’art. 83 comma 9 d.lgs 50/16 si riferisce all’ipotesi di integrazione, chiarimento e/o completamento di documenti e dichiarazioni e il difetto delle referenze bancarie previste dalla legge di gara non consente alla stazione appaltante di considerare comprovato, in capo all’impresa partecipante, il possesso dei requisiti economici e finanziari, i quali a norma dell’art. 46 comma 1 bis, assumono valenza di elemento essenziale dell’offerta.
    A favore della tesi della possibilità di regolarizzare la mancanza delle referenze bancarie, anche successivamente alla proposizione della domanda, si pone invece la recente sentenza del TAR Napoli 19.10.2017 n. 4884 la quale, sul presupposto che le referenze bancarie siano un elemento formale della domanda, ritiene che l’omessa allegazione di una referenza bancaria anche se richiesta nella lex specialis (aspetto assente nel caso che ci occupa) rientra nell’ambito di applicazione della disciplina del soccorso istruttorio.
    In effetti, sembra più corretto considerare le referenze bancarie come un elemento estraneo all’offerta economica in quanto quest’ultima si riferisce all’oggetto dell’appalto, mentre le referenze bancarie riguardano la qualità soggettiva del concorrente – per usare la definizione del comma 8 dell’art. 83, “una condizione di partecipazione” che attesti “le capacità realizzative” – che viene attestata nella domanda di partecipazione contenuta nella busta “A”, mentre l’offerta economica è contenuta nella busta “C”. (in tal senso anche TAR Latina, 23.02.2018 n. 88). - www.sentenzeappalti.it

 

L'assenza dal lavoro per neve

neve1La neve delle scorse settimane ha lasciato alcuni dubbi agli operatori degli enti locali su come conteggiare le eventuali assenze.

Documenti e notizie sull'argomento sono disponibili, per i solii Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Il diritto allo studio per la pratica professionale

studio1L’Aran ha espresso parere sui permessi retribuiti per il diritto allo studio, per la pratica professionale.

Documenti e notizie sull'argomento sono disponibili, per i solii Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Il mancato pagamento del contributo Anac

digitali3Il Tar si è pronunciato sulla possibilità del ricorso al soccorso istruttorio, nel caso di errore nel pagamento del contributo Anac.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

bannercorsi

campagna adesione2024

ASFEL

Supporto e Formazione PA

Via Lepanto, 95 - 80045 Pompei (NA)

C.F. 90080340632 - P.I. 08339801212

. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

. Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Top
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di terzi per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Utilizza anche cookie analytics propri e di terzi al fine di effettuare statistiche e monitoraggi sull'utilizzo del sito. Continuando a consultare ASFEL.it o chiudendo questo popup, acconsenti all'utilizzo dei nostri cookie Dettagli…