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La mancanza dei certificati in sede di gara

certificati1Il Tar è intervenuto in tema di mancanza di certificati rilasciati da organismi indipendenti, ai sensi dell’articolo 87 del codice degli appalti pubblici.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Gli organismi di diritto pubblico

europea1La Corte di Giustizia Europea interviene in tema di società a partecipazione pubblica e la relativa nozione di organismo di diritto pubblico.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Il rapporto sugli scioglimenti per infiltrazione mafiosa

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Relazione del Ministro dell’interno, sull’attività delle Commissioni per la gestione straordinaria degli enti sciolti per infiltrazione e condizionamenti di tipo mafioso.

Note e documenti ulteriori sull'argomento della notizia sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Collegato alla finanziaria

La Manovra Finanziaria per il 2018, composta dalla legge di bilancio 2018 e dal collegato Fiscale, comincia a prendere forma.

È di ieri la notizia dell’approvazione del decreto fiscale di accompagnamento alla legge di bilancio da parte del Consiglio dei Ministri.

Tra le misure previste dal decreto lo stanziamento di nuove risorse per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, l’introduzione di una norma “anti-scorrerie” contro le scalate ostili, la rottamazione bis delle cartelle esattoriali, ecc.

Per quanto concerne la norma contro le scorrerie, essa, in sintesi, prevede che, una volta superata una certa soglia azionaria, l’investitore debba inviare una lettera d’intenti in cui chiarisce le finalità perseguite in modo da evitare scalate oscure.

Inoltre, al fine di favorire e sostenere la crescita delle imprese localizzate nel sud del paese, il decreto incrementa la dotazione del “Fondo garanzia PMI” di 300 milioni di euro per l’anno 2017 e di 200 milioni di euro per l’anno 2018.

Il Collegato fiscale prevede infine la tanto attesa “rottamazione bis” la quale prevede:

    l’estensione dell’istituto ai ruoli consegnati all’agente della riscossione sino al 30 settembre 2017. Il successo della prima edizione ha spinto dunque il Governo a riaprire i termini estendendo la nuova rottamazione anche ai ruoli consegnati all’agente della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.
    un apertura verso gli esclusi della prima edizione: ovvero quanti, nella precedente edizione della rottamazione, non hanno potuto presentare l’istanza poiché, al 24 ottobre 2016, cioè la data di entrata in vigore del D.L. n. 193/2016. avevano un piano di rateazione in corso e non hanno saldato le rate “arretrate”.


Questi soggetti potranno beneficiare del nuovo provvedimento presentando entro il 31 dicembre 2017 una nuova istanza di adesione utilizzando il modello di adesione predisposto dall’Agenzia delle entrate-Riscossione.

Tali contribuenti, però, potranno accedere alla rottamazione-bis solo a condizione di pagare tutte le rate arretrate e relative al precedente piano di rateazione, in un'unica soluzione entro il 31 maggio 2018.

La nuova rottamazione inoltre ovviamente riapre le porte anche a tutta la platea dei rimasti fuori dalla prima edizione dell’istituto perché hanno commesso errori formali errori nella presentazione o compilazione dell'istanza di adesione.

Nuove opportunità anche per I soggetti che non hanno pagato anche una sola delle prime due rate della precedente rottamazione, aventi scadenza, rispettivamente il 31 luglio e il 2 ottobre (il 30 settembre cadeva di sabato) i quali ad oggi sarebbero decaduti dal beneficio della “rottamazione”.

Il decreto legge prevede infatti la rimessione in termini laddove le rate non pagate dovessero essere versate dai ritardatari entro il 30 novembre prossimo. In pratica, questi soggetti potranno accedere nuovamente al beneficio versando tre rate in un’unica soluzione, cioè le prime due scadute e la terza di novembre. È evidente che la possibilità offerta dal governo a tali soggetti è subordinata all’ammontare dell’importo scaduto. È verosimile infatti che la nuova possibilità potrà interessare soprattutto i soggetti le cui rate sono di ammontare modesto o coloro che, per dimenticanza, hanno versato tardivamente una delle prime due rate.

L’ulteriore pilone della nuova rottamazione riguarda invece i ruoli 2017. Esso in particolare riguarderà i ruoli notificati dal 1 gennaio al 30 settembre 2017. Per questi la domanda di adesione andrà presentata entro il 15 maggio 2018. La nuova rottamazione potrà poi essere saldata in 1 o 5 rate, la prima delle quali con scadenza luglio 2018 e l’ultima febbraio 2019.

Il decreto prevede inoltre l’estensione dello split paymenta tutte le società controllate dalla P.A.

In particolare, l’ormai noto meccanismo della scissione dei pagamenti dell’Iva sull’acquisto di beni e servizi, attualmente previsto per tutte le amministrazioni dello Stato, gli enti territoriali, le università, le aziende sanitarie e le società controllate dallo Stato, viene ulteriormente esteso. Vi rientrano infatti anche gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche, le società controllate direttamente o indirettamente da qualsiasi tipo di amministrazione pubblica e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70% da qualsiasi amministrazione pubblica o società assoggettata già allo split payment.

Ancora, il Decreto interviene sugli investimenti pubblicitari fatti da imprese e professionisti. È stato infatti previsto un credito di imposta per le campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, e sulle radio e tv locali (anche per gli investimenti sostenuti nella seconda metà del 2017). Il credito di imposta è pari al 75% della quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente, e aumenta al 90% nel caso di microimprese, Pmi e start-up innovative.

Determina a contrarre e impegno di spesa

Domanda: Determina a contrarre ed impegno di spesa: come procedere?
 
Risposta: la determina a contrarre, per quanto attiene all’impegno di spesa, non può limitarsi a dare atto che nel bilancio è stata prevista la spesa necessaria a garantire l’appalto e che ci si riserva di procedere all’impegno della stessa a seguito di aggiudicazione. Tale modus operandi, pur rilevando che nel bilancio è stata prevista la spesa derivante dal contratto di che trattasi, non appare in linea con il principio generale secondo cui l’impegno di spesa è elemento necessario ed indispensabile della procedura di affidamento e deve sempre precedere la procedura stessa, non può essere successivo all’aggiudicazione.
    Il procedimento di spesa di un ente pubblico comporta l’assunzione dell’impegno di spesa, che consiste in un’obbligazione perfezionatasi indipendentemente da una specifica previsione di bilancio (cfr. Corte dei conti Sezione II appello, 15.4.2002, n. 127, 5.4.2002, n. 114; 18.3.2002, n. 85; Sezione giurisdizionale TTA-Trento, 2.7.2008, n. 34; id., 31.5.2006, n. 41; id., 5.4.2006, n. 24). Anche a voler considerare la determina a contrarre, con la quale viene indetta la gara, una prenotazione della spesa, che si tramuta in un impegno definitivo sullo stanziamento a seguito di aggiudicazione, non vi può essere coincidenza fra questa e lo stanziamento di bilancio. È appena il caso di sottolineare che, indipendentemente dalla capienza del relativo capitolo di spesa, ai Comuni è vietato effettuare qualsiasi spesa in assenza di impegno contabile registrato dal ragioniere (o dal segretario in mancanza del ragioniere); tale norma trova applicazione anche quando la spesa del Comune sia interamente finanziata da altro ente pubblico (cfr. Cass. Civ. sez. I. 23.05.2003 n. 8189). Occorre ancora considerare che l’art. 107 comma 3 lettera d) del T.u.e.l., passando in rassegna i compiti attribuiti ai dirigenti, annovera, tra questi, gli atti di gestione finanziaria, ivi compresa l’assunzione di impegni di spesa. Un principio contabile stabilisce che la competenza ad adottare i provvedimenti che comportano impegno di spesa è, di norma, dei responsabili dei servizi cui è attribuito il procedimento di gestione dei singoli interventi e/o servizi o funzioni del bilancio, che vi provvedono con propria determinazione. In tutti i casi di espressa e tassativa previsione legislativa e statutaria di poteri di spesa conferiti ad uno degli organi politici monocratici o collegiali dell’ente, questi adotta l’atto di propria competenza, disponendo, altresì, sul corrispondente stanziamento l’impegno, che deve avere caratteristiche tipiche (somma da pagare; soggetto creditore; ragione del debito; vincolo costituito sullo stanziamento di bilancio) (in tal senso, Deliberazione ANAC n. 971 del 20.09.2017). - www.sentenzeappalti.it

Conclusa Assemblea annuale Anci

L’Assemblea annuale dell’Anci, a Vicenza, si è conclusa dopo tre giorni di lavoro. E non è stato solo il consueto momento di confronto politico sulle istanze dei sindaci: ha rappresentato uno spaccato significativo della vivacità dei contesti urbani italiani. Le soluzioni e le proposte emerse da sindaci e assessori di piccoli e grandi Comuni sono il cuore di un dibattito che idealmente abbraccia tutta la Penisola e i temi di maggiore impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. Da sicurezza e inclusione sociale all’uscita dalla crisi, fino all’innovazione e alla sostenibilità ambientale: lo slogan “Cittàpuntozero, immagina il domani, governa l’oggi” dell’assemblea, inaugurata alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è concretizzato in esperienze, pratiche e proposte che animeranno anche nei prossimi mesi il dibattito pubblico del nostro paese.
Ecco i tre punti-chiave emersi dai tre giorni di lavori di Vicenza
Il rinnovato protagonismo dei Comuni nella vita del paese
I Comuni si confermano il livello di governo verso cui le persone ripongono maggior fiducia, soprattutto i giovani fino a 29 anni e gli anziani; i sindaci sono la carica pubblica da cui ci si sente maggiormente rappresentati. “E’ l’elezione diretta a conferirci una particolare autorevolezza – ha commentato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, durante una vivace intervista pubblica, affidata a Marco Damilano, che ha chiuso i lavori -. Un’autorevolezza che anche il governo ci riconosce quando ci coinvolge nei provvedimenti sul lavoro, penso al Rei, o nella gestione della sicurezza. Per la verità – ha aggiunto ironico - godiamo anche di un particolarissimo privilegio. Anzi due: abbiamo il limite dei due mandati e non possiamo rappresentare le nostre comunità in parlamento, perché da sindaci siamo ineleggibili. Evidentemente si teme il nostro consenso”.
La fiducia nei confronti dei sindaci è confermata dai dati dell’indagine Swg commissionata dall’Anci. Ad essa, inevitabilmente, si accompagna la responsabilità di garantire qualità della vita dei territori, di tracciare le traiettorie di crescita delle città e di promuovere lo sviluppo economico: tutte priorità ritenute importanti da oltre l’85 per cento degli italiani.
Il richiamo alla credibilità dei sindaci agli occhi dei cittadini, proposto in più occasioni da ministri e alte cariche dello Stato intervenuti nei diversi momenti dell’assemblea, confermano una volta di più i Comuni come un pilastro della vita della Repubblica, capaci di dare risposte concrete ed efficaci per l’inclusione sociale di stranieri e fasce deboli ma anche chiamati a disegnare nuove economie e strategie per l’attrattività dei territori. Decisivo il sostegno dello Stato per rilanciare gli investimenti su settori ritenuti decisivi per la qualità della vita dei Comuni, come il trasporto pubblico, e per favorire la messa in sicurezza delle infrastrutture vitali e di un territorio fragile ma ravvivato, come nel caso dei comuni colpiti dal terremoto, da un nuovo spirito di comunità.
Le risposte positive del Governo alle istanze dell’Anci
Il governo, come dimostra la partecipazione in forze ai lavori dell’assemblea dell’associazione dei Comuni, la sua collaborazione l’assicura. Il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio oltre ad annunciare un “piano Marshal per il trasporto pubblico locale” si è impegnato per un intervento che limiti il contenzioso che segue tantissime gare pubbliche, paralizzando i cantieri. Il ministro all’Ambiente Gianluca Galletti, affida anche alla collaborazione con i Comuni un “cambio di paradigma nell’affrontare le sfide ambientali”. 
I temi dell’agenda sono stati numerosi. Richiederanno, come sottolineato dal presidente Decaro un confronto serrato “anche duro” nei prossimi mesi. 
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, però, intervenendo nel pomeriggio di giovedì ai lavori dell’Anci, ha intanto fatto tre importanti aperture. Ha annunciato l’impegno del governo per rendere più graduale la nuova contabilità mitigando gli effetti sul fondo crediti dubbia esigibilità e di conseguenza sulla spesa corrente che, frenata dall’obbligo di accantonamento di risorse, metterebbe a rischio i servizi essenziali, soprattutto per i cittadini più fragili. Un’altra istanza di Decaro e dell’Anci accolta da parte del capo del governo è quella di rendere stabile, probabilmente con cadenza annuale, l’esperimento felice del bando delle periferie: per “ricucire il tessuto delle città medie e grandi con strumenti di pianificazione dal basso nella cornice di una regia nazionale”. Infine i Piccoli Comuni, 5.591, il 55 per cento del territorio nazionale. Per Decaro è necessario irrobustire le risorse previste dalla legge per la loro valorizzazione, finalmente approvata. Gentiloni si è detto senz’altro d’accordo con la tesi che il ripopolamento e servizi di buon livello garantiscono sviluppo economico e tutelano il territorio e ha riconosciuto la necessità di fondi più robusti per centrare l’obiettivo.
L’Assemblea non è stata solo occasione per ricordare gli stanziamenti messi in campo ma anche per discutere i punti di confronto ancora aperti e al centro del dibattito nei prossimi mesi: dai fondi per mettere in sicurezza le funzioni di Città metropolitane e Province – manutenzione di scuole e strade, prima di tutto -- da inserire in Legge di Bilancio al Bonus comunità da indirizzare ai residenti in difficoltà, nei Comuni che accolgono rifugiati e richiedenti asilo, con l’obiettivo di evitare una insensata guerra “tra ultimi e penultimi”. 
La vivacità di temi e soluzioni sviluppate in piccoli e grandi centri
Il sostegno alle piccole e medie imprese di Bergamo e Rimini, gli usi condivisi dei beni comuni a Napoli e Torino, le politiche per l’invecchiamento attivo di Udine e Riccia, il supporto alle imprese creative e alla cultura di Mantova e Matera ma anche le politiche per la sostenibilità di Appignano del Tronto e Melpignano o le strategie di accoglienza integrata di Sant’Alessio in Aspromonte e Messina: le esperienze di successo di piccoli e grandi Comuni, fonte di ispirazione per altri sindaci e amministratori, rappresentano il cuore del confronto dell’assemblea Anci, declinato su tre direttrici, ambiente, economia e qualità della vita.
I temi al centro di sessioni plenarie e incontri a latere testimoniano la vitalità del dibattito urbano nel nostro Paese e delineano scenari di confronto che avvicinano l’Italia all’Europa. Dal futuro delle politiche di coesione all’utilizzo di digitale e social media per partecipazione civica e governance innovativa, fino a salute, ambiente e sicurezza stradale: l’Agenda Urbana nazionale si compone dalla molteplicità di spunti emersi nella tre giorni di #Anci2017. - da www.anci.it

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