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Cumulo dei periodi assicurativi

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Circolare dell'Inps a oggetto: cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti. Ulteriori istruzioni applicative con riferimento ai casi di cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti anche presso gli Enti di previdenza obbligatori.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Il revisore del comune e della partecipata

Il collegio sindacale di una società partecipata dal Comune può includere tra i membri anche il componente dell'organo di revisione di un comune, solo se questi non esercita il controllo previsto dall'articolo 2593 del codice civile sulla stessa società. Un chiarimento al riguardo arriva dalla sentenza n. 182/2017 della Corte dei Conti, sezione Emilia Romagna, con cui si chiarisce che il revisore dei conti di un'amministrazione comunale non incorre nelle situazioni di incompatibilità previste dall'articolo 236 del Dlgs 267/2000 e dall'articolo 2399 del codice civile, nel caso in cui svolga attività come componente del collegio sindacale di una società partecipata, ma non sottoposta al controllo da parte della medesima amministrazione.

La sentenza della Corte prende in esame la situazione relativa a una società in cui il Comune detiene più del 40% del capitale sociale, ma senza esercitare il controllo previsto dall'articolo 2359 del codice civile. Tant'è che lo statuto della società stabilisce che tutte le decisioni dell'assemblea devono essere prese con un consenso del 51% (minimo), mentre quelle relative agli indirizzi generali di gestione, alla nomina degli amministratori e alla loro revoca, con il 100% del capitale sociale. www.legautonomielazio.it

L'Imu sulle strade

www.ancitel.it DOMANDA:

Nel nostro Comune sono stati espropriati dal Demanio Generale Ramo Strade dei terreni sui quali è stata costruita l'autostrada A.-C. Il Demanio Generale non versa IMU e ci ha comunicato che tali terreni sono stati dati in concessione all'Anas per fini istituzionali. Il concessionario deve pagare l'IMU oppure l'imposta non è dovuta né dal Demanio né dal concessionario?

RISPOSTA:

Poiché le strade pubbliche sono esenti da estimo ai fini catastali si deve ritenere che l'IMU riguardante le stesse non sia dovuta. 

Quando richiedere il Cup

www.ancitel.it DOMANDA:
IL CUP, codice unico di progetto per gli investimenti, deve essere richiesto solo nel caso di lavori pubblici o anche per l'acquisto di beni mobili, arredi .... spesa in conto capitale ?


RISPOSTA:
L’articolo 11 della legge 3/2003 stabilisce che il CUP deve essere richiesto per ogni progetto d’investimento pubblico e non indica un tetto minimo di spesa. Tra gli interventi rientranti nei “progetti di investimento pubblico” ci sono anche i progetti di ammodernamento della strumentazione della Pubblica Amministrazione (realizzabili, come natura, sia come acquisto di beni, sia come acquisto di servizi da imprese private, sia come produzione di servizi, nel caso il soggetto responsabile provveda direttamente). Ai fini dell’obbligo di collegamento a un CUP è determinante non la tipologia contabile delle spese (correnti o in conto capitale) ma la loro riconducibilità ad un progetto d’investimento pubblico. Un “progetto di investimento pubblico” (o intervento di sviluppo) può comprendere anche “spese di gestione” o “spese di parte corrente” (es. compensi a personale, spese di progettazione). Così come un intervento di funzionamento può comprendere anche “spese in conto capitale” (es. sostituzione di un computer obsoleto. Se invece la sostituzione è con macchinari più moderni o diversamente performanti, si ha una spesa in conto capitale di sviluppo). Quindi occorre sempre verificare non tanto la spesa ma il suo obiettivo, il contesto in cui si inquadra, e desumere se detta spesa costituisce, o fa parte, di un progetto di investimento pubblico. Tale verifica va fatta considerando che le spese che rientrano nell’intervento di sviluppo (investimento pubblico), sono quelle che: - apportano miglioramenti funzionali o strutturali all’Ente che ha deciso di realizzarli, e alla sua capacità di produrre servizi; - aumentano il patrimonio dell’Ente; - sono finanziate con risorse comunitarie o con fondi FAS; - sono realizzate con risorse finanziarie derivanti da concessioni (esempio: lavori pubblici realizzati con operazioni di finanza di progetto “pura”). Se nel caso concreto si tratta di acquisto di arredi volti a sostituirne altri obsoleti, si ritiene che - pur trattandosi di spesa in conto capitale - l’intervento sia di gestione/funzionamento e non di investimento e quindi non serva il CUP.

La legge sulla sicurezza urbana

“Abbiamo chiesto al governo di mettere all’ordine del giorno della prossima conferenza Stato città la legge sulla sicurezza urbana, per capire a che punto siamo con le direttive e con le innovazioni della legge stessa. I cittadini chiedono più sicurezza. I sindaci e l’Anci vogliono garantirla secondo i principi della legge”. Così il sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco, al termine della Conferenza Stato-Città di oggi. (ef)  - www.anci.it

La riforma delle partecipate

“Solo il tempo riuscirà a dirci se la società pubblica, disegnata dal testo unico sulle società a partecipazione pubblica, potrà conseguire gli obiettivi per cui è stata concepita aiutando i Comuni ad essere efficaci ed efficienti. Di certo tutti i sindaci sono alle prese con una sfida  alla nostra portata, anche se richiede grande capacità di interiorizzare i nuovi principi normativi”. Lo ha detto Guido Castelli, delegato Anci alla Finanza locale, presidente della Fondazione Ifel e sindaco di Ascoli Piceno, aprendo i lavori del convegno organizzato dall’Associazione, coi Consigli nazionali dei Commercialisti e degli Avvocati, per discutere del testo che prova a dare una veste normativa organico e uniforme alla galassia delle società partecipate.
Castelli ha ricordato come “agli inizi degli anni 90 l’utilizzo delle forme societarie per raggiungere obiettivi pubblici da parte dei Comuni fu considerato una grande priorità nazionale”, con l’obiettivo di “dare efficienza ed efficacia all’azione della P.a.”.
Da allora, anche “per l’uso a volte distorto delle possibilità date dagli strumenti privatistici – ha spiegato il sindaco di Ascoli - si è affacciata la necessità di porre una perimetrazione alla possibilità che interessi pubblici fossero esercitati secondo forme societarie private”.
Questo percorso è poi approdato nell’intervento “normativo voluto dal ministro Madia che – sottolinea – mira a contemperare esigenze di efficacia ed efficienza con la naturale richiesta di trasparenza e di legittimità”.
Da questo punto di vista Castelli ammette che “forse la riforma si è spinta un poco oltre, non limitandosi solo a dire quanto i poteri pubblici possono fare uso degli strumenti privatistici ma regolando anche in modo puntuale il funzionamento di tali società”.
Se valutiamo “in base al volume eccessivo delle norme prodotte ho qualche dubbio sull’esito del percorso. Ma come è stato detto da qualcuno, una lunga marcia inizia sempre con un piccolo passo e speriamo che cammin facendo – conclude il sindaco di Ascoli - si trovi un punto di equilibrio tra le due esigenze che hanno dato vita a questa riforma”. (gp) - www.anci.it

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