News

Il debito dei comuni

“Il debito dei Comuni è pari ad appena 40 miliardi e corrisponde all' 1,8% dell' intero debito pubblico”. Lo precisa il presidente dell’Anci e sindaco di Bari in un’intervista rilasciata oggi a La Stampa, dopo che lo stesso quotidiano torinese aveva nei giorni scorsi posto l’accento sul tema. Né desta particolare allarme, tiene a sottolineare Decaro, il quadro degli enti in dissesto o predissesto: “Sono giustamente allarmati i sindaci che ereditano dal passato situazioni pesanti e le varie comunità locali, ma si tratta pur sempre di 260 enti su un totale di 8mila”, ricorda Decaro. Oggi, rispetto al passato, “non sarebbe neanche possibile per un Comune fare gestioni ‘allegre’” ma è altrettanto vero, sostiene il presidente dell’Anci, che “per un piccolo Comune basta poco per andare in dissesto. Basta anche solo una sentenza passata in giudicato che lo obbliga pagare una certa somma: anche se è piccola crea uno scompenso e porta al predissesto”.
Del resto, “ormai i recuperi di efficienza li abbiamo fatti tutti e coi tagli che abbiamo subito non ci sono più margini. Tra il 2011 ed il 2015 abbiamo perso ben 11 miliardi”, dice Decaro. Ora che i tagli sono finiti, rimangono comunque grosse limitazioni: “Il blocco della leva fiscale e le nuove regole sull’armonizzazione dei bilanci che, per quanto si tratti di una scelta positiva, ci hanno creato problemi: siamo stati obbligati ad accantonare somme progressivamente sempre più alte nel cosiddetto fondo crediti di dubbia esigibilità, erodendo spesa corrente e quindi servizi. Il primo anno dovevamo mettere da parte il 35% dei fondi che pensavano di recuperare, poi il 50 e adesso arriveremo al 75 e alla fine dovremo coprire il 100% e allora per noi sarà il colpo finale”.
Le soluzioni, del resto, sono già state individuate dall’Anci, che continua a chiedere tra l’altro “la ricontrattazione dei mutui dei Comuni, così come è stato consentito di fare alle Regioni”. In vista della nuova legge di bilancio, inoltre, l’Anci tornerà a ribadire la necessità “di allentare la progressione delle aliquote del fondo crediti di dubbia esigibilità e di sospendere il meccanismo di perequazione, perché se non ci sono a disposizione nuove risorse penalizza troppo i Comuni che perdono trasferimenti. Per gli enti in dissesto e predissesto invece – conclude Decaro - chiediamo di poter ripianare i disavanzi in 30 anni e di poter fare transazioni con l'erario e l'Inps. Lo si consente ai privati perché non devono poterlo fare anche loro?”. - da www.anci.it

L'accesso agli atti di gara

ruota1

In relazione all’accesso alla documentazione di gara, al differimento fino all’aggiudicazione, ai sensi dell’articolo 53 del codice dei contratti è intervenuto il Tar.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

La decorrenza delle deliberazioni tariffarie

mani1Le deliberazioni sui tributi approvate dagli enti pubblici oltre il termine previsto dal bilancio di previsione non sono da annullare ma restano comunque inefficaci per l’anno di riferimento. 

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Tributi

Il rimborso erariale per l'equo indennizzo

polizia1

E’ stato perfezionato in data 4 settembre 2017 il decreto interministeriale concernente i criteri e le modalità di rimborso delle spese sostenute dai Comuni per la corresponsione al personale della polizia locale dell’equo indennizzo.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili, per gli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

L'accesso agli atti del consigliere comunale

Torna il dibattito sul diritto di accesso ad atti amministrativi e documenti dell'Ente da parte del consigliere comunale, in seguito al caso che ha coinvolto un consigliere comunale al quale era stato negato l'accesso agli atti. Nello specifico, una recente sentenza n. 564 del Tar Basilicata, sezione I, annulla la nota di diniego alla richiesta del consigliere.

La normativa sul tema è chiarita dal il combinato normativo disposto dagli articoli 10 (comma 1 e 2), articolo 43 (comma 2) del dlgs 18 agosto 2000 n. 267 e 22 comma 1, lettere a) e d) della legge 7 agosto 1990, n. 241. Pertanto, il diritto pubblico in questione è collegato al mandato pubblico che il consigliere svolge nell'ente locale ed è funzionale all'espletamento della funzione pubblica finalizzata a curare l'interesse della comunità locale di cui l'amministratore ha la rappresentanza esponenziale. In virtù di questa finalità, gli uffici comunali non possono negare espressamente l'accesso ai loro atti né rimanere silenti con la motivazione, illegittima, che tale decisione derivi dal rischio di paralisi degli uffici e dell'attività amministrativa.

Il diritto di acceso e di informazione agli atti del comune è disciplinato dall'articolo 10 del Dlgs n. 267 del 2000, in cui si stabilisce che tutti gli atti dell'amministrazione comunale sono pubblici e che il regolamento assicura ai cittadini, singoli e associati, il diritto di accesso agli atti amministrativi. www.legautonomielazio.it

Il riordino del settore gioco

"È il caso di dire finalmente. Abbiamo finalmente raggiunto l'intesa sul riordino del settore del gioco d'azzardo. Un riordino che afferma il potere dei Comuni di stabilire orari di apertura delle sale e distanze minime da scuole, chiese e oratori". Ci fa piacere che questo ulteriore tempo abbia consentito alle Regioni di attestarsi su questa posizione". Cosi' il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro al termine dei lavori della conferenza unificata.

"Come sindaci- spiega- abbiamo ottenuto quello che volevamo, quello che le nostre comunita', le associazioni attive sul territorio, la rete del sistema sociale che ha a che fare ogni giorno con la ludopatia, ci chiedevano. Lo sintetizzo in tre punti essenziali: si dimezzano in tre anni i punti gioco e le macchinette piu' vecchie vengono rottamate e solo in parte rimpiazzate con altre collegate direttamente con i Monopoli di Stato; noi sindaci decidiamo le fasce orarie di chiusura, fino a sei ore consecutive al giorno, di queste attivita' e imponiamo la loro distanza da tutti i luoghi che riteniamo sensibili, come scuole e chiese; aumenta lo standard di qualita' e sicurezza dei punti gioco nei quali dovranno essere assicurati accesso selettivo, tramite l'identificazione con documento del giocatore, e la videosorveglianza, non potranno essere esposte immagini eccessive che inducano al gioco, e il personale dovra' essere formato anche sul contrasto al gioco d'azzardo". "In sostanza- conclude Decaro- e' tutto quello che abbiamo chiesto per mesi. Queste norme erano necessarie. Finalmente ci sono". Leggi i commenti del vicepresidente vicario Anci Roberto Pella e del sindaco di Bergamo Giorgio Gori. (com) - da www.anci.it

bannercorsi

campagna adesione2024

ASFEL

Supporto e Formazione PA

Via Lepanto, 95 - 80045 Pompei (NA)

C.F. 90080340632 - P.I. 08339801212

. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

. Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Top
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di terzi per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Utilizza anche cookie analytics propri e di terzi al fine di effettuare statistiche e monitoraggi sull'utilizzo del sito. Continuando a consultare ASFEL.it o chiudendo questo popup, acconsenti all'utilizzo dei nostri cookie Dettagli…