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Le unioni civili

Il Consiglio di Stato ha reso il parere sul decreto sui registri per le unioni civili (Cons. St., sez. atti normativi, 21 luglio 2016, n. 1695)
Parere favorevole del Consiglio di stato al decreto sui registri per le unioni civili. Il nodo di eventuali obiezione di coscienza dei sindaci è superata dal fatto che il testo parla di ufficiale di stato civile la cui platea è molto ampia, è stato spiegato in conferenza stampa
I contenuti del parere sul decreto che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei Registri di stato civile, riporta l’Ansa, sono stati illustrati dal consigliere Franco Frattini che presiede la sessione consultiva sui provvedimenti legislativi.

Le questioni irrisolte

“Chiediamo un incontro in tempi rapidi al Governo e alle Regioni per risolvere le questioni, che sono rimaste sul tavolo dopo la prima approvazione alla Camera del decreto legge sugli enti locali, e che ci permetta anche di affrontare da subito la discussione sulla legge di stabilità 2017”. Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane Anci, al termine della riunione del coordinamento dei sindaci delle Città metropolitane, che si è svolta oggi pomeriggio.
“Accanto a questo – prosegue Nardella - è importante anche affrontare insieme al Governo e alle Regioni il tema del definitivo assetto istituzionale delle Città metropolitane, avviando una fase due, soprattutto alla luce del referendum costituzionale che, in caso di esito positivo – sottolinea il sindaco di Firenze -comporterebbe l’eliminazione delle Province quale ente costitutivo della Repubblica. Il ruolo delle Città metropolitane va reso operativo liberandoci da questioni emergenziali attribuendo ruolo di vera innovazione e traino dello sviluppo del Paese. Al coordinamento  erano presenti, oltre a Nardella, il presidente del Consiglio Nazionale Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, i sindaci metropolitani Antonio Decaro (Bari), Marco Doria (Genova), Luigi de Magistris (Napoli) e Renato Accorinti (Messina) oltre a rappresentanti delle Città metropolitane di Milano, Roma, Venezia e Palermo. (gp) - da www.anci.it

Le novità in tema di personale per i piccoli comuni

Non possiamo ritenerci soddisfatti ma alcuni rilevanti questioni sono state risolte. Il testo pervenuto alla Camera per la conversione in legge conteneva già due misure fondamentali: il taglio "chirurgico" di una previsione della legge finanziaria 2007 che, in seguito a un mutato orientamento della Sezione delle autonomie della Corte dei conti si era tradotta nei fatti in un divieto assoluto di procedere ad assunzioni in molti enti territoriali, e alcune disposizioni utili a dare una maggiore stabilità nell'erogazione dei servizi educativi gestiti direttamente dai Comuni, e una prospettiva di stabilità al personale impiegato in detti servizi.

Assunzioni nei piccoli Comuni

La Commissione Bilancio della Camera ha introdotto miglioramenti. Il più significativo (che trae spunto da una proposta emendativa dell'Anci, però fortemente ridimensionata) riguarda i Comuni di minori dimensioni demografiche: ai Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, che abbiano un numero di dipendenti inferiore a quello astrattamente consentito ai Comuni in condizione di dissesto sulla base del rapporto medio dipendenti/popolazione per la corrispondente fascia demografica fissato triennalmente con decreto del Ministro dell'Interno, è consentito un turn over al 75% della spesa per il personale cessato nell'anno precedente, in luogo dell'esiguo 25% già previsto dalla legge di stabilità 2016 con riferimento al personale non dirigente per il triennio 2016-2018. Restano ferme le disposizioni di maggior favore per i Comuni che nel 2015 non erano soggetti al patto di stabilità, per le Unioni e per i Comuni istituiti a seguito di fusione.

Inoltre vengono estese a tutti i Comuni istituiti a seguito di fusione (e non sono quindi più limitate a quelli che abbiano un rapporto tra spesa di personale e spesa corrente inferiore al 30 per cento) le deroghe alle limitazioni assunzionali per i primi cinque anni dalla fusione introdotte dalla legge di stabilità 2015.

“Accogliamo con favore le novità introdotte nel decreto enti locali riguardanti il personale nei piccoli Comuni – commenta a tal proposito il coordinatore nazionale piccoli Comuni Anci Massimo Castelli – ma adesso occorre prevedere una dotazione minima sotto la quale non scendere. Quindi il turn over al 100%, che oggi vale per i Comuni sotto i mille abitanti, sia esteso ai Comuni fino a 5mila. In questi Comuni, infatti, il personale già risicato è alle prese con numerose incombenze spesso anche "statali", il che impedisce ai dipendenti di dedicarsi a quello per cui lavorano ovvero dare servizi efficienti ed efficaci ai cittadini”.

Limiti assunzionali e incarichi

Tornando all'impianto generale del provvedimento, un'ulteriore misura riguarda l'esplicita esclusione dal tetto alla spesa per lavoro flessibile degli incarichi conferiti a tempo determinato ai sensi dell'articolo 110, comma 1, del Tuel. È stata migliorata anche la disciplina del piano straordinario di assunzioni nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido, con la possibilità di procedervi anche per i Comuni non in regola con il patto di stabilità 2015.

Mobilità volontaria

Un'ultima disposizione riguarda la riattivazione delle procedure di mobilità volontaria per i Comuni e le Città metropolitane situati nelle Regioni ove sia stato ricollocato almeno il 90 % del personale soprannumerario delle Province. Su questo punto è importante ricordare come proprio in questi giorni il Dipartimento della Funzione pubblica ha dato attuazione a una disposizione della legge di stabilità 2016, proposta e ottenuta dall'Anci al fine di anticipare il prima possibile lo sblocco delle assunzioni di personale al completamento dei processi di mobilità nelle singole Regioni, disponendo il ripristino delle ordinarie facoltà di assunzione negli enti territoriali situati nelle 4 Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Marche) nelle quali si è completata la ricollocazione del personale soprannumerario. Di conseguenza i Comuni e le Unioni di Comuni che ivi insistono riacquistano la disponibilità anche delle facoltà assunzionali riferite alle annualità 2015 e 2016. Con lo stesso provvedimento viene disposto anche lo sblocco del reclutamento per il personale di polizia municipale nelle Regioni Puglia e Molise (misura già adottata nei mesi scorsi per gli Enti locali situati nelle Regioni Basilicata, Marche, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Veneto).

Le questioni irrisolte

Tra le richieste dell'Anci che non hanno trovato accoglimento: la semplificazione per tutti i Comuni del regime delle spese di personale e delle regole per il turn over; il superamento del blocco delle assunzioni per gli enti non in regola con il patto di stabilità 2015; l'esclusione dai tetti di spesa del personale impiegato nell'ambito dei progetti Sprar; le ulteriori semplificazioni in materia di dirigenza e fondi per il salario accessorio.

In conclusione: si interviene di nuovo con norme di dettaglio, certamente utili, anzi indispensabili per fronteggiare specifici problemi ed esigenze indotte dalla stratificazione normativa e dalla sovrapposizione delle fonti interpretative, ma resta l'esigenza di individuare soluzioni strutturali che garantiscano l'autonomia dei sindaci nel determinare e attuare le politiche di servizio per le comunità amministrate, ovviamente nel quadro dei vincoli di finanza pubblica. Il tema di avere personale adeguato non è un problema di sola funzionalità dei Comuni sta diventando un problema per l'intera pubblica amministrazione. I Comuni svolgono continue e crescenti funzioni di supplenza e anni e anni di blocchi di fatto ormai impediscono di garantire la gestione degli investimenti ordinari e l'erogazione dei servizi essenziali.

Sul complesso delle questioni interviene il delegato Anci alla materia e sindaco di Chieti Umberto Di Primio che è anche vicepresidente dell'Associazione. “L'accoglimento di alcuni emendamenti presentati dall'Anci, su cui esprimiamo parziale soddisfazione – spiega – è la dimostrazione ulteriore che sul personale è necessaria riforma strutturale che ridia autonomia di indirizzo e gestione per quanto riguarda la dotazione organica nei Comuni. La parziale soddisfazione è dovuta anche al fatto che, come abbiamo rimarcato più volte, il personale impiegato nei nostri Comuni è a tal punto impoverito, a causa del blocco del turn over, da mettere a rischio servizi e la vita stessa degli enti. Insomma, il passo ulteriore sia quello di mettere mano alla riforma del personale, eliminando innanzitutto questo blocco che tanti problemi ci causa”. - da www.anci.it

 

 

 

I rimborsi al cittadino

Semplificazione della procedura “Certificazione rimborsi al cittadino”

In merito alle procedure di riversamento, rimborso e regolazioni contabili relative ai tributi locali si fa presente che dal 26 luglio 2016 sarà possibile:

    gestire  una pratica per più versamenti identici effettuati dallo stesso contribuente;

    duplicare i dati  relativi a uno stesso contribuente che rimangono invariati (ad esempio quelli anagrafici);

    acquisire le “determine”, vale a dire i provvedimenti che certificano il diritto al rimborso del contribuente, anche in formato “.p7m”.

 A cura di : Dipartimento delle Finanze

Il dirigente e l'inconferibilità

comune1Non si estende al dipendente pubblico, non eletto nel consiglio regionale ma nominato assessore esterno nella giunta, il principio dell'obbligatorietà della collocazione in aspettativa previsto dall’art. 68 del TUPI.

Note e documenti sull'argomento sono disponibili (per gli Associati) nel menù: Gestione dell'ente-Personale

Approvato il decreto enti locali

stazione1Nella seduta di ieri la Camera ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113.

Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Normativa-Leggi Enti Locali

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