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La riduzione del fondo salario accessorio

riduzione3La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Veneto, con relatore il dottor Giampiero Pizziconi (tra le altre Componente del Comitato Scientifico dell’Asfel) è intervenuta in tema di riduzione del fondo salario accessorio per i dirigenti.

Documenti e notizie sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

La rotazione negli appalti sotto soglia

rotazione3Il Tar si è pronunciato sull’applicazione del principio di rotazione negli appalti sotto soglia.

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Gli enti locali nel nuovo governo

Enti locali fuori dal contratto - www.legautonomie.it

di Antonio Misiani* Gli enti locali sono i grandi assenti nel "Contratto" di governo siglato da Luigi di Maio e Matteo Salvini. Nelle cinquantotto pagine del documento c'è spazio per un po' di tutto: dalla flat tax al reddito di cittadinanza, fino agli impianti sportivi e al bike sharing. 

Tutto, tranne un capitolo specificamente dedicato ad un insieme di enti - 7.954 comuni, 107 province, 20 regioni - che la Costituzione pone su un piano di parità con lo Stato e a cui affida la gestione di una parte fondamentale dei servizi e delle politiche pubbliche. Eppure da almeno uno dei due contraenti - la Lega - era lecito attendersi una certa attenzione, visto il DNA "federalista" del movimento guidato da Salvini. Come non detto. Nulla su comuni ed enti di area vasta, nulla anche sull'autonomia differenziata delle regioni, oggetto dei referendum consultivi di Lombardia e Veneto e di una proposta dell'Emilia Romagna. Le uniche citazioni del Contratto sugli enti locali riguardano l'abolizione della tassa di soggiorno, la trasparenza delle operazioni in derivati, la gestione dei centri di accoglienza, le politiche per la famiglia e, per l'appunto, i fondi per gli impianti sportivi.

Le questioni aperte, però, sono numerose. E il nuovo governo, Contratto o non Contratto, sarà chiamato presto a dare risposte concrete.

Le manovre finanziarie degli ultimi tre anni hanno posto fine alla stagione dei tagli dei trasferimenti erariali ai comuni. La tensione sui bilanci di parte corrente sta però aumentando, per effetto da una parte dell'armonizzazione contabile (la cui attuazione ha "congelato" quote crescenti delle spese correnti dei comuni) e dall'altra del reiterato blocco dell'autonomia impositiva. Poiché i margini di spending review si stanno via via esaurendo, è necessario assumere decisioni su tre fronti.

Il primo è la fiscalità comunale. Le aliquote vanno sbloccate ma va individuato un meccanismo che eviti eccessivi inasprimenti della pressione fiscale locale. Va poi riorganizzato il sistema delle imposte, sciogliendo alcuni nodi rimasti aperti dopo l'abolizione della TASI sulle abitazioni principali. Uno tra tutti, la riforma del Catasto, il cui grado di iniquità non è più accettabile.

Il secondo fronte è la perequazione. La progressiva applicazione dei costi e delle capacità fiscali standard è condivisibile in linea di principio ma discutibile per come si è tradotta nel concreto, generando a macchia di leopardo situazioni paradossali. Un "tagliando" della metodologia (con una correzione delle disfunzioni più macroscopiche) sarebbe utile e opportuno.

Il terzo punto è la riforma della riscossione, un nodo sempre più urgente alla luce della progressiva implementazione del fondo crediti di dubbia esigibilità previsto dalla nuova contabilità.

Gli investimenti delle autonomie locali sono un ulteriore, grande capitolo da affrontare. Il governo uscente ha fatto molto per sbloccarli, destinando a questo scopo consistenti fondi aggiuntivi e spazi finanziari. La mancata ripresa della spesa in conto capitale non è però (soltanto) una questione di risorse. Ciò su cui è necessario intervenire sono le procedure (correggendo le criticità applicative del nuovo codice degli appalti) e la capacità di progettazione degli enti (indebolita da anni di blocco del turnover del personale).

Province e città metropolitane sono rimaste in mezzo al guado tra la riforma Delrio e la bocciatura della riforma costituzionale. Dal punto di vista strettamente finanziario la situazione è stata (quasi) stabilizzata. La nuova legislatura dovrebbe diventare la sede per un robusto tagliando della legge 56 del 2014, aggredendo anche il nodo irrisolto della gestione associata delle funzioni fondamentali dei comuni. I prossimi mesi dovrebbero essere decisivi anche per l'attuazione della legge Realacci per i piccoli comuni e il rilancio della Strategia nazionale per le aree interne.  

Dulcis in fundo, la semplificazione. Gli anni dell'emergenza finanziaria ci hanno lasciato in eredità una congerie inestricabile di norme e normette che hanno un impatto risibile sui conti pubblici ma straordinariamente soffocante sull'autonomia degli enti locali. Alcuni di questi vincoli sono stati rimossi nella fase finale della scorsa legislatura. Ne rimangono parecchi. Bene ha fatto ANCI a lanciare una proposta di legge per rimuovere gli ostacoli normativi che frenano l'azione dei sindaci (un tema su cui il sottoscritto nella scorsa legislatura aveva presentato una specifica proposta di legge).

Di carne al fuoco, insomma, ce ne sarebbe tanta.

Il Contratto, su tutto questo, tace. Speriamo che il nuovo governo ritrovi rapidamente la parola.

*Componente Commissione speciale per l'esame degli atti urgenti presentati dal Governo –  Senato e presidenza Legautonomie

I limiti al trattamento accessorio e il nuovo contratto

Gli incrementi del nuovo CCNL e i limiti al trattamento accessorio

Adesso che il CCNL delle Funzioni Locali è stato siglato torniamo alla domanda: gli incrementi contrattuali (soprattutto quelli che decorreranno dal 2019 ad incremento della parte stabile del fondo per un importo di 83,20 euro a dipendente presente al 31 dicembre 2015), rientreranno nel limite dell’art. 23, comma 2 del d.lgs. 165/01?

Ho già dato la mia risposta personale a questo link: QUA

Non voglio sembrare quello che semplifica sempre le cose, però, prima o poi, bisogna essere anche pragmatici e risolutivi, almeno nelle nostre consapevolezze. E allora, mi viene da ragionare così.

Intanto c’è la dichiarazione congiunta n. 5 che dice:

In relazione agli incrementi del Fondo risorse decentrate previsti dall’art.67, comma 2  lett a) e b), le parti ritengono concordemente che gli stessi, in quanto derivanti da  risorse finanziarie definite a livello nazionale e previste nei quadri di finanza  pubblica, non siano assoggettati ai limiti di crescita dei Fondi previsti dalle norme vigenti.

Ma si sa che le dichiarazioni congiunte non valgono molto dal punto di vista giuridico. Ci vorrebbe qualcosa di più. E allora, ecco quello che ha scritto LA CORTE DEI CONTI a Sezioni riunite in sede di controllo nella Deliberazione N. 6/SSRRCO/CCN/18 con la quale ha CERTIFICATO POSITIVAMENTE il CCNL delle Funzioni locali:

In merito agli incrementi al Fondo risorse decentrate previsti dalla lettera a) dell’art. 67, comma 2 (aumenti determinati dal Ipotesi contrattuale), si dà atto della dichiarazione congiunta, oggetto di specifico errata corrige all’Ipotesi in esame, tendente a precisare che tali nuovi oneri “in quanto derivanti da risorse definite a livello nazionale e previste nei quadri di finanza pubblica, non siano assoggettabili ai limiti di crescita dei Fondi previsti dalle norme vigenti”.

Ora, molto banalmente, se la Corte dei conti prende atto e poi certifica POSITIVAMENTE, perchè dovremmo avere ancora dei dubbi? - www.gianlucabertagna.it

L'ammissione nella procedura di gara

Ammissione dei concorrenti: occorre un provvedimento espresso o sufficiente il verbale di gara?

In proposito la giurisprudenza  ammette la legittimità dell’ammissione implicita dei concorrenti attraverso l’indicazione – a verbale – dell’elenco dei concorrenti ammessi (da ultimo, TAR Bari, 09.05.2018; cfr. TAR Bologna, 26.06.2017 n. 479 e Consiglio di Stato n. 3198/2016, che sottolinea la necessità di una specifica motivazione circa la sussistenza di errore professionale solo in caso di esclusione). - www.sentenzeappalti.it

La non adesione a convenzioni Consip

pc2Il Sistema delle autonomie locali ha fornito un parere in tema di acquisto di carburante per autotrazione al di fuori della convenzione Consip disponibile.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

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