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Spese di personale e Assunzioni

Spese di personale e Assunzioni

Programmazione assunzioni nei comuni

Come noto, i Comuni calcolano gli spazi finanziari da destinare a nuove assunzioni a tempo indeterminato sulla base dei parametri rapporto spese di personale su entrate correnti in attuazione dell’art. 33 del d.l. 34/2019.

 

Sono già trascorsi diversi anni dalle novità e quindi sulle modalità di calcolo le cose sono ormai abbastanza chiare e definite.

 

Quello che voglio qua evidenziare è un importante cambiamento per i comuni virtuosi, ovvero quelli che hanno un basso rapporto tra spese di personale ed entrate correnti.

 

Questi enti, infatti, devono innanzitutto verificare il proprio posizionamento rispetto alle percentuali fissate dall’articolo 4 (Tabella 1) del DM, che individua la soglia di riferimento utile a determinare la “virtuosità” o meno dell’ente e le proprie potenzialità di accrescimento della spesa di personale massime. Dopodiché, se virtuosi, devono procedere all’ulteriore calcolo imposto dall’applicazione delle percentuali incrementali della spesa 2018 imposte dalla Tabella 2. Sarà il più basso dei due valori, infatti, a dover essere assunto a riferimento quale limite di spesa invalicabile.

 

Ebbene, nella programmazione del 2025 scompare la Tabella 2 (valida solo fino al 2024). Dal 2025 i comuni con un buon rapporto tra spesa di personale ed entrate correnti dovranno fare riferimento unicamente alla soglia principale, ovvero quella determinata dalle percentuali di Tabella 1.

 

E con tali calcoli va fatta la programmazione sul pluriennale.

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Il dimezzamento dei tempi per la ricezione delle offerte

dimezzamentotem2I termini per la ricezione delle offerte nelle procedure ordinarie sono dimezzati fino al prossimo 30 giugno, così il Consiglio di Stato.

La notizia indicata, ulteriori note e documenti sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La richiesta della certificazione di qualità

certificazionequalLa certificazione di qualità, se richiesta quale requisito tecnico-professionale, deve essere posseduta entro il termine di scadenza per la presentazione delle offerte, così il Tar.

La notizia indicata, ulteriori note e documenti sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Senza maggiori costi per la finanza pubblica

Senza maggiori costi per la finanza pubblica

Tante volte le disposizioni di legge che riguardano gli enti locali contengono l’obbligo di agire in una determinata direzione, ma “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Cosa vuol dire, nello specifico?

 

Anche in materia di personale non mancano le casistiche. Una su tutte: lo svolgimento delle prove concorsuali con strumentazioni informatiche e digitali. Pure in quel caso si fa riferimento al “limite delle pertinenti risorse disponibili a legislazione vigente”.

 

Se la questione può sembrare chiara per la pubblica amministrazione centrale, così non è per gli enti locali dotati di autonomia di bilancio (e non solo).

 

La Corte dei Conti della Puglia, con la Deliberazione n. 174/2022, ha dato questa interpretazione: “la locuzione normativa “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”, va interpretata nel senso che le risorse debbano essere reperite provvedendo con risorse ordinarie già stanziate, previa verifica dell’equilibrio finanziario pluriennale di parte corrente. Ciò che rileva è che la decisione di spesa, che comporterà “oneri” nuovi e maggiori, allo scopo di non alterare l’equilibrio finanziario pluriennale di parte corrente, trovi copertura nelle risorse finanziarie ordinarie a tale scopo stanziate in bilancio”. 

 

Mi sento di aggiungere che, ovviamente, si potrà fare riferimento anche a possibili variazioni di bilancio in presenza di esistenti maggiori entrate o anche a relative minori spese su determinati capitoli.

 

Una sintesi interessante, comunque, da tenere in considerazioni quando ci troveremo di fronte a locuzioni simili.

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Il nuovo tasso di interesse legale

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 13 dicembre 2022
Modifica del saggio degli interessi legali. (22A07140) (GU Serie Generale n.292 del 15-12-2022)

IL MINISTRO DELL'ECONOMIA
                           E DELLE FINANZE
 
  Visto l'art. 2, comma 185, della legge 23 dicembre  1996,  n.  662,
recante «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica» che, nel
fissare al 5 per cento  il  saggio  degli  interessi  legali  di  cui
all'art. 1284,  primo  comma,  del  codice  civile,  prevede  che  il
Ministro dell'economia e delle finanze puo' modificare  detta  misura
sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli  di  Stato  di
durata non superiore a dodici  mesi  e  tenuto  conto  del  tasso  di
inflazione registrato nell'anno;
  Visto  il  proprio  decreto  13  dicembre  2021,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale 15 dicembre 2021, n. 297, con il quale  la  misura
del saggio degli interessi legali e' stata fissata all'1,25 per cento
in ragione d'anno, con decorrenza dal 1° gennaio 2022;
  Visto il decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, concernente
il testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia;
  Tenuto conto del rendimento medio annuo lordo dei  predetti  titoli
di Stato e del tasso d'inflazione annuo registrato;
  Ravvisata l'esigenza, sussistendone i  presupposti,  di  modificare
l'attuale saggio degli interessi;
 
                              Decreta:
 
                               Art. 1
 
  La misura del saggio degli interessi legali di  cui  all'art.  1284
del codice civile e' fissata al 5 per cento in  ragione  d'anno,  con
decorrenza dal 1° gennaio 2023.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
 
    Roma, 13 dicembre 2022

Le criticità del nuovo codice dei contratti pubblici

Le criticità del Nuovo Codice

Insieme alle tante novità positive, il nuovo Codice degli Appalti approvato dal Consiglio dei Ministri presenta anche criticità, sottolineate dal Presidente Giuseppe Busia, nelle dichiarazioni alle agenzie di stampa.

    “Siamo favorevoli a una semplificazione – ha dichiarato il Presidente Busia -, abbiamo fatto proposte in questo senso ma deve essere una semplificazione che non sacrifichi i controlli, il preservare la buona gestione delle risorse pubbliche e fare sì che queste siano spese bene e arrivino ai cittadini.

    Ci sono alcuni elementi che speriamo vengano cambiati.

 

Ad esempio, l'Europa ci ha chiesto, ed è uno degli elementi essenziali del Pnrr, la qualificazione delle stazioni appaltanti. Questo significa che le pubbliche amministrazioni possono comprare solo se hanno esperienza adeguata e se hanno persone capaci al loro interno. L'idea di alzare la soglia a 500mila euro per garantire la qualificazione significa non andare nella direzione giusta e non investire nella professionalizzazione della pubblica amministrazione che riduce i tempi, perché se l'amministrazione sa fare bene le gare non si creano contenziosi e i tempi si riducono”.

 

    Secondo Busia nel nuovo codice c'è "un altro esempio in cui si rinuncia a qualcosa: l'abolizione del registro dell’in-house. Questo significa che senza una verifica preventiva, com'era quella che l'Anac faceva sui requisiti per affidare i servizi in house, si sottrae al mercato, e quindi alla concorrenza, una fetta importante dei servizi e dei contratti pubblici. Tutto ciò non fa bene alle imprese né alla crescita del Paese nel lungo periodo.

    Occorre, speriamo, tornare indietro e garantire tutto questo

    L'Anac è per la trasparenza e rapidità nei contratti conciliando il fare in fretta col fare bene”.

 

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Presidente Busia ha aggiunto:

 

“Si rischia una distorsione del mercato e un "vulnus" nell'indipendenza di un'Autorità come l'Anac. In primo luogo nel testo del Codice degli Appalti, c'è un allentamento sulle misure in materia di conflitto di interessi. Noi ci troviamo tanti casi in cui gli affidamenti vengono fatti a parenti o conoscenti, e questo significa che altre imprese capaci e meritevoli vengono estromesse dalle gare. Quello che noi diciamo è: semplifichiamo bene, garantiamo la realizzazione del Pnrr, garantiamo affidamenti veloci, ma nella trasparenza e nella chiarezza. Garantendo l'indipendenza delle autorità indipendenti. Evitando i conflitti di interessi. Auspico che questi elementi vengano eliminati dal testo finale”.

 

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