La finanza locale e la legge di bilancio

“E’ necessario che, nel confronto con il Governo ed il Parlamento sulla legge di Bilancio, ci sia la risoluzione di alcune questioni centrali per le amministrazione comunali: all’appello manca circa un miliardo, senza cui molti enti avranno difficoltà a chiudere i bilanci. Il nostro auspicio è che non si finisca ancora una volta per penalizzare un comparto che ha già contribuito in questi anni al risanamento dei conti pubblici per circa 14 miliardi”. Così il Presidente della Commissione finanza locale Anci Mauro Guerra riassume i lavori dell’organismo associativo riunitosi a Roma per discutere proprio delle proposte associative per la manovra in via di approvazione. (vedi la notizia sull’audizione dell'Anci alla Camera del 12 novembre).

“Come Anci abbiamo posto alcune questioni fondamentali che riguardano il sostegno alla parte degli investimenti per i Comuni: è importante – spiega Guerra – che ci si liberi dai vincoli del patto di stabilità, con la possibilità di usare gli avanzi di bilancio e dell’indebitamento nei limiti di legge, ma abbiamo bisogno di qualcosa in più".

Secondo l’esponente Anci è inoltre fondamentale che “una parte significativa del fondo previsto nella legge di bilancio sia destinata direttamente agli enti locali, anche attraverso la mediazione delle Regioni. Il percorso migliore, secondo l'Anci, è l'aumento della dotazione del fondo già istituito con la legge di bilancio 2018, il comma 853, che permette la rapida erogazione di fondi già con la graduiatoria 2019, in corso di pubblicazione.”.

Accanto a questo “è necessario che lo Stato torni a fare la propria parte nella perequazione e nell’alimentazione del fondo di solidarietà comunale”. Il tutto passa principalmente dal “venir meno del taglio ex dl 66 del 2014 che scade nel 2018 e, se non sanata, significherebbe per i Comuni 560 milioni di euro in meno”.

Altra partita aperta e delicata per il comparto è quella del ripristino immediato dei 300 milioni compensativi del passaggio da Imu a Tasi. Si tratta “di risorse che – sottolinea il presidente della Commissione Anci - dal 2014 non sono più acquisibili da circa 1800 Comuni e la cui presenza concorre in modo significativo alla formazione degli equilibri correnti”.

Tornando, infine, alla parte degli investimenti, Guerra ribadisce la necessità che la legge di Bilancio “aumenti le risorse messe a disposizione con ulteriori 250 milioni ed altri 150 milioni da destinare alle Città metropolitane”.

Più in generale “i Comuni hanno bisogno di norme di semplificazione nella gestione contabile, a cominciare dall'abolizione della contabilità economico patrimoniale e del consolidato per i piccoli comuni e di maggiori margini per l'assunzione di personale. Servono poi procedure semplificate sugli appalti, per facilitare gli investimenti, ma anche – conclude Guerra – una attenzione alle possibilità di spesa corrente dei Comuni  così da garantire i servizi indispensabili ai nostri cittadini”. (gp) www.anci.it

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