La riforma delle partecipate

“Solo il tempo riuscirà a dirci se la società pubblica, disegnata dal testo unico sulle società a partecipazione pubblica, potrà conseguire gli obiettivi per cui è stata concepita aiutando i Comuni ad essere efficaci ed efficienti. Di certo tutti i sindaci sono alle prese con una sfida  alla nostra portata, anche se richiede grande capacità di interiorizzare i nuovi principi normativi”. Lo ha detto Guido Castelli, delegato Anci alla Finanza locale, presidente della Fondazione Ifel e sindaco di Ascoli Piceno, aprendo i lavori del convegno organizzato dall’Associazione, coi Consigli nazionali dei Commercialisti e degli Avvocati, per discutere del testo che prova a dare una veste normativa organico e uniforme alla galassia delle società partecipate.
Castelli ha ricordato come “agli inizi degli anni 90 l’utilizzo delle forme societarie per raggiungere obiettivi pubblici da parte dei Comuni fu considerato una grande priorità nazionale”, con l’obiettivo di “dare efficienza ed efficacia all’azione della P.a.”.
Da allora, anche “per l’uso a volte distorto delle possibilità date dagli strumenti privatistici – ha spiegato il sindaco di Ascoli - si è affacciata la necessità di porre una perimetrazione alla possibilità che interessi pubblici fossero esercitati secondo forme societarie private”.
Questo percorso è poi approdato nell’intervento “normativo voluto dal ministro Madia che – sottolinea – mira a contemperare esigenze di efficacia ed efficienza con la naturale richiesta di trasparenza e di legittimità”.
Da questo punto di vista Castelli ammette che “forse la riforma si è spinta un poco oltre, non limitandosi solo a dire quanto i poteri pubblici possono fare uso degli strumenti privatistici ma regolando anche in modo puntuale il funzionamento di tali società”.
Se valutiamo “in base al volume eccessivo delle norme prodotte ho qualche dubbio sull’esito del percorso. Ma come è stato detto da qualcuno, una lunga marcia inizia sempre con un piccolo passo e speriamo che cammin facendo – conclude il sindaco di Ascoli - si trovi un punto di equilibrio tra le due esigenze che hanno dato vita a questa riforma”. (gp) - www.anci.it

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