Il Sistema delle Autonomie Locali pubblica un nuovo parere con il quale si fornisce risposta a un quesito di un ente presso il quale è funzionante il servizio di mensa scolastica che, costituisce servizio pubblico locale "a domanda individuale", cosicché l'ente erogatore è tenuto a richiedere la contribuzione dell'utenza.

Al fine di determinare le modalità di compartecipazione dei fruitori al costo del servizio, l'ente, applica il principio della 'capacità contributiva', sulla base di una tariffa variabile, modulata per fasce ISEE, esonerando dal pagamento i fruitori del servizio aventi un ISEE sino a 6.000,00 euro, mentre per la fascia ISEE uguale o superiore a 30.000,00 la tariffa è unica. Pertanto, chiede un parere circa il proprio operato anche alla luce dei principi enunciati dal TAR Piemonte con la sentenza n. 1365 del 31 luglio 2014.

In risposta, si evidenzia che in quanto trattasi di un servizio pubblico, ma "a domanda individuale", se il Comune decide di istituirlo, è tenuto per legge a stabilire la quota di copertura tariffaria a carico dell'utenza, godendo di ampia discrezionalità, il TAR, la stessa percentuale "non inferiore al 36%" prevista, per gli enti locali in stato di dissesto, dall'art. 243, esprime la misura minima che necessariamente deve essere posta a carico dell'utenza, non quella massima. La discrezionalità in capo all'Amministrazione, tuttavia, deve essere esercitarla nel rispetto dei principi di equilibrio economico-finanziario di gestione del servizio e di pareggio di bilancio.