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Il nuovo Codice degli Appalti

nuvola1Il nuovo Codice degli appalti e delle concessioni, nella versione aggiornata al 16 febbraio 2016. Notizie e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

ll partito dei Sindaci

L’analisi di Diamanti su Repubblica coglie la superficie dei processi che hanno interessato un lungo ventennio, a partire dalla ricorrente  ostalgia per il cd.partito dei sindaci. Quella fu una fase molto particolare e caratterizzata della storia politica italiana in cui alla crisi e alla  fragilità dei partiti  si contrappose l’affermarsi delle prime forme di leaderizzazione, grazie all’elezione diretta dei sindaci antidoto efficace messo in campo dal legislatore, sui cui benefici cittadini e analisti concordarono e concordano.
Oggi non è come ieri. Certo  sarebbe stato uno straordinario tentativo di crioconservazione se fosse il contrario.
Non mi soffermo sulle ragioni politiche e sullo stato dei partiti, ma solo su un punto che è giusto sottolineare.
C’è un volto, una immagine che più di ogni altra identifica il senso di essere sindaco in questa fase: non è l’essere sindaco senza territorio ma l’essere sindaco del fare, dell’ansia dei risultati, delle cose concrete.
Se nei primi anni ’90 il partito dei sindaci significava un soggetto politico che pesava prevalentemente in termini di egemonia e potere, oggi ‘il partito dei sindaci’ ha come propria  costituency l’ossessione di agire e di fare, che poi è l’esaltazione della potenza e del valore di questo ruolo. Il sindaco è il miglior imprenditore del proprio territorio quando è capace, ne è orgoglioso e questo ti racconta quando lo incontri, sia l’opera realizzata  sia la mostra di successo; il sindaco avverte la responsabilità di essere, più di prima, la base amministrativa del Paese ed è il miglior promotore di quel senso di comunità che è nota peculiare della nostra società.
C’è una crisi di vocazioni? Certo è il ruolo pubblico più faticoso, più esposto, più complicato e per questo anche esaltante. Sono sindaci di grandi città, figure politiche che hanno lasciato senza remore comode poltrone parlamentari o figure politiche con una storia di impegno politico di grande livello o uomini e poche donne – purtroppo – che potrebbero avere ruoli nel mondo economico ben remunerati. E poi ancor più ammirevoli sindaci che nel silenzio e con la sola gratificazione della propria passione e del sostegno dei cittadini nei piccoli centri aprono la porta del proprio comune ed è lì che vive la comunità.
Persone che credono, che lottano ogni giorno, che fanno si che questo Paese vada avanti, ricordiamolo.
di Veronica Nicotra-Segretario generale Anci

La casa coniugale

casa3L’assegnazione della casa familiare all’ex moglie non affranca l’ex marito, comproprietario dell’immobile, dal versamento dell’ICI per una quoti pari al 50% dell’importo dovuto.  Si tratta del principio di diritto sancito dalla Terza Sezione della Corte di Cassazione, con una recente sentenza.

La notizia è contenuta nella newsletter settimanale che è inivata agli Associati, i quali la possono consultare anche nella sezione: Newsletter - News settimanale

La conservazione digitale degli atti

da www.ancitel.it DOMANDA:

Ai fini della conservazione digitale CAD si chiede come procedere nel caso debbano essere conservate deliberazioni e determinazioni firmate digitalmente, che in seguito a pensionamento e/o avvicendamento di responsabili di servizio, possono attualmente essere scadute. Si chiede inoltre di sapere se tutti gli atti (deliberazioni e determinazioni) devono essere marcate temporalmente

RISPOSTA:

Con riferimento alla richiesta di supporto si segue l’ordine dei quesiti:

A) Nella fase di archiviazione e conservazione digitale, uno dei nodi problematici è rappresentato dalla obsolescenza del certificato di firma elettronica soggetto a scadenza, revoca o sospensione. In questi casi, l’elemento da prendere in considerazione è quello relativo alla validità del certificato di firma alla data di sottoscrizione del documento: qualora, infatti, il documento sia stato sottoscritto con una firma digitale supportata da un certificato di sottoscrizione valido al tempo della produzione del documento, successivamente scaduto, la firma digitale continuerà a preservare la propria validità con riferimento ai documenti siglati prima della scadenza. Tuttavia, essendo una circostanza fisiologica che dopo la sottoscrizione digitale il certificato di firma venga a scadenza, si ritiene opportuno che il documento venga versato in conservazione documentale prima della scadenza del certificato di firma in esso contenuto. A tal fine, sarebbe quindi utile verificare, attraverso i verificatori on line (resi disponibili gratuitamente dall’AgID), che i documenti vadano in conservazione con certificato di firma ancora valido.

B) Per quanto riguarda il secondo quesito, dall’analisi della normativa vigente, non esistono disposizioni che impongano la marcatura temporale o altro strumento di validazione temporale opponibile a terzi con riguardo alle delibere e alle determine comunali. Tuttavia, si fa presente che l’amministrazione, ai sensi di quanto disposto dall’art. 3, comma 2, del D.P.C.M. 13 novembre 2014 (recante le “regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici”), è tenuta a garantire l’immodificabilità e l’integrità di ogni documento informatico, con particolare riguardo a quei documenti, come le determine e le delibere comunali, per cui sussiste un obbligo di conservazione permanente. In particolare, anche in considerazione di quanto previsto dall’art. 3, comma 4, del medesimo D.P.C.M., – che, prevedendo espressamente una serie di cautele volte ad assicurare l’immodificabilità e l’integrità del documento informatico, pone sullo stesso piano la sottoscrizione con firma digitale, la validazione temporale, la trasmissione attraverso la posta elettronica certificata e il versamento in conservazione – si ritiene che la sottoscrizione digitale del documento, anche priva di marca temporale, la sua memorizzazione in un sistema di gestione documentale e protocollo informatico e il suo immediato versamento in conservazione, siano sufficienti a garantire l’immodificabilità e integrità del documento richiesta dalla legge e ad attribuirgli pieno valore legale.

La dirigenza pubblica

Chiarire le corrette modalità applicative delle disposizioni della legge di stabilità relative alla dirigenza degli Enti locali e delle Regioni. Questo l'oggetto della richiesta congiunta formulata dall'Anci e dalla Conferenza delle Regioni attraverso la richiesta al ministro Costa di fissare uno specifico punto all'ordine del giorno della prossima Conferenza Unificata.
La legge di stabilità 2016 (art. 1, comma 219) ha infatti previsto che le posizioni dirigenziali vacanti nelle amministrazioni dello Stato al 15 ottobre 2015 siano rese indisponibili, in attesa dell’adozione dei decreti attuativi della legge delega in materia di riforma della dirigenza pubblica.
Per i Comuni è prevista invece una diversa disciplina (comma 221), dovendo gli stessi procedere alla ricognizione delle dotazioni organiche dirigenziali e al riordino delle competenze degli uffici dirigenziali, in un’ottica di razionalizzazione, efficientamento e flessibilità.
L'Anci sostiene che il congelamento delle posizioni dirigenziali vacanti non sia direttamente applicabile agli Enti locali, sia in ragione della specifica previsione del comma 221, che di ulteriori elementi testuali, e in particolare la circostanza che la norma in questione fa riferimento alle posizioni dirigenziali di prima e seconda fascia (articolazione non presente nella dirigenza di Regioni ed Enti locali), e richiama la rideterminazione effettuata ai sensi dell'art. 2 del decreto-legge n. 95/2012 (disciplina non applicabile alle Autonomie territoriali). Inoltre l'indisponibilità dei posti dirigenziali vacanti è espressamente richiamata nella norma che disciplina il turn-over dell'amministrazione statale (comma 227) e non anche nel contesto delle regole sulle assunzioni di Regioni ed Enti Locali (comma 228), che ha previsto per il solo personale privo di qualifica dirigenziale la riduzione delle percentuali di turn-over nel triennio 2016-2018, lasciando invariate quelle del personale dirigenziale. (com) - da www.anci.it

Riduzione dell'indebitamento pubblico

“I dati diffusi oggi da Bankitalia mostrano ancora una volta il contributo fornito dai Comuni alla riduzione del debito pubblico: meno 6,6 miliardi di euro, a fronte di un aumento di 40 miliardi del debito delle Amministrazioni centrali. Si dimostra ulteriormente  che negli ultimi anni la finanza pubblica ha utilizzato a piene mani le regole restrittive imposte ai Comuni senza innescare percorsi altrettanto stringenti sulle Amministrazioni centrali”. Lo afferma Guido Castelli, delegato ANCI alla Finanza locale.

“Il nuovo quadro determinato nel 2016 dall'abbandono del Patto di stabilità  - aggiunge Castelli - deve ora essere consolidato con norme di regolazione adeguate e stabili, superando le irrazionali prescrizioni della legge 243, abbattendo le sanzioni irragionevoli sul Patto stesso e portando a soluzione i molti problemi ancora posti dalla nuova contabilità, lavorando per la determinazione di uno schema sostenibile e condiviso di perequazione delle risorse e operando per la concertazione di un nuovo assetto dei tributi locali”.

“I Comuni – conclude il delegato ANCI - non si sono mai tirati indietro nella sfida per l'efficienza e l'economicità dell'azione pubblica, ma senza una chiara inversione di tendenza non potranno svolgere il ruolo che compete loro nella ripresa degli investimenti pubblici e nella razionalizzazione della gestione dei servizi locali”.  - da www.anci.it

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