Decreto Imu esame al 30 settembre

L'inizio dell'esame nell'Aula della Camera del dl Imu slitta al 30 settembre. Lo ha deciso ieri la conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. Frattanto, non si placano le polemiche sui fondi necessari a coprire le misure del provvedimento d'urgenza. «Non c'è nessun problema di coperture del provvedimento» ha spiegato Rocco Palese (Pdl), relatore per la commissione Bilancio del decreto Imu, al termine della prima seduta con la commissione Finanze per esaminare il dl. «Le variazioni di bilancio sono state fatte su poste che non sarebbero state utilizzate e che poi saranno ripristinate, dai debiti P.a. arriverà nuovo gettito Iva certo e per il contenzioso sui giochi è stata fatta una stima prudenziale di entrata, che ritengo potrà essere aumentata».

 La norma per la definizione agevolata del contenzioso che interessa i gestori delle slot macchine (con entrate previste per 600 milioni di euro), chiarisce Palese, «non è una novità ma una estensione di una norma del 2006. Quello sui giochi - spiega - non è l'unico contenzioso per danno erariale, è solo quello più consistente. Ma ce ne sono moltissimi». Per questo «ritengo che quella somma possa essere aumentata», aggiunge, ricordando che «nel 2006 il risultato ha quintuplicato le stime». Con il provvedimento per Palese (che è affiancato come relatore dal democratico Marco Causi per la commissione Finanze) «si inizia finalmente a dare avvio a una vera e propria riforma dei tributi locali» che hanno bisogno «di coordinamento con lo Stato e con la Ue». Nella seduta di oggi i relatori hanno illustrato il testo e da domani le commissioni avvieranno le audizioni (Ance, Abi, sindacati, comitati esodati, province e Regioni) che dovrebbero proseguire anche la prossima settimana. Ancora non è stato definito il calendario, così come non è ancora stata fissata scadenza per la presentazione degli emendamenti.

Secondo Linda Lanzillotta (Scelta civica) «l'intervento sull'imu è incompatibile con la situazione della finanza pubblica e con le priorità della crescita economica. Una misura che va nella direzione opposta a quella unanimemente indicata come essenziale per alleggerire il carico fiscale sulle imprese e sui redditi da lavoro oberati da una insostenibile pressione fiscale». Mentre per Marco Causi (Pd) il testo «non contiene alcuna norma di riforma generale della disciplina sugli immobili». Scelta di «rinvio» che «non aiuta una completa e ponderata valutazione delle decisioni del governo», lasciando «di fronte a tre rilevanti elementi di incertezza». Causi ha sottolineato anche che «una riduzione dell'Imu sui fabbricati strumentali alle attività produttive sarebbe di grande utilità».

Il testo, ha spiegato ai deputati delle commissioni Bilancio e Finanze che esaminano congiuntamente il dl, limita questa riduzione «al solo settore agricolo» mentre «sarebbe di grande importanza valutare l'estensione del beneficio agli altri settori produttivi». Quanto ai tre elementi di «incertezza» Causi cita in primis «l'evoluzione complessiva dell'equilibrio finanziario delle pubbliche amministrazioni» nell'ultimo quadrimestre dell'anno, viste le tante partite aperte, (dalla seconda rata Imu, all'Iva alle missioni internazionali) sottolineando che il governo con il Def «dovrà chiarire con rigore e prudenza quali siano davvero i possibili margini di manovra» perchè «non possiamo permetterci di correre il rischio di porre a repentaglio l'equilibrio dei conti pubblici raggiunto con tanti sacrifici». Le scelte «di percorso - aggiunge - non possono nascere da opzioni unilaterali nè tantomeno da scostamenti casuali e imprevisti dovuti alle difficoltà di decisione di politica interna». Altro elemento di incertezza «il profilo che le politiche tributarie italiane intendono assumere nell'attuale fase ciclica»: per Causi vista la scarsità delle risorse vanno fatte «scelte e selezioni in funzione di obiettivi dichiarati e trasparenti di politica economica». La terza area di incertezza riguarda poi «il futuro assetto a regime del sistema dei tributi comunali», che dovrebbe arrivare con la Service Tax «compromesso onorevole tra le diverse proposte dei partiti di maggioranza». Perchè quell'intesa non si trasformi in un «accordo dal sapore politicistico destinato a non produrre alcunchè di sensato per il sistema della finanza comunale e per il sistema tributario nel suo complesso» occorrerà la «responsabilità delle forze politiche» di condurre la discussione «su badi di verità e sano realismo, superando ogni ipocrisia e ogni approccio di tipo propagandistico».

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