Nuove risorse per i pagamenti PA

Nel decreto lavoro, in conversione al Senato, è stato approvato un emendamento che dispone lo sblocco, a partire dal 1 gennaio 2014, di altri 20-25 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione con la garanzia dello Stato attraverso un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti.

La misura in un emendamento al decreto Lavoro votato all'unanimità e presentato dal Pd, primo firmatario Giorgio Santini, che così commenta: "Tutti i debiti della Pa nei confronti delle imprese potranno essere pagati entro i primi mesi del 2014 grazie all'emendamento ad hoc approvato dal Senato nell'abito del decreto lavoro. In questo modo si potrà dare ulteriore ossigeno alle aziende, compiendo un'operazione di giustizia economica per il Paese, che il Pd chiede da tempo, affinché la pubblica amministrazione saldi i suoi debiti nei confronti delle aziende".

"I debiti di parte corrente delle pubbliche amministrazioni, diverse dallo Stato, certificati secondo le disposizioni" del decreto 35 del 2013, si legge nel testo, "sono assistiti dalla garanzia dello Stato". I soggetti creditori possono quindi "cedere il credito certificato e assistito dalla garanzia dello Stato a una banca o a un intermediario finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro. Per i crediti assistiti dalla garanzia dello Stato non possono essere richiesti sconti superiori al 2% dell'ammontare del credito".

"Avvenuta la cessione del credito - prosegue il testo -, l'amministrazione debitrice, diversa dallo Stato può richiedere la ristrutturazione del debito con il piano di ammortamento, comprensivo di quota capitale e quota, interessi, di durata fino a un massimo di 5 anni, rilasciando delegazione di pagamento o altra simile garanzia a valere sulle entrate di bilancio. La garanzia dello Stato cessa al momento della ristrutturazione. L'amministrazione debitrice può contrattare con una banca o un intermediario finanziario, la ristrutturazione del debito, a condizioni più vantaggiose, previo contestuale rimborso del primo cessionario".

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