La qualificazione degli operatori
Gli enti locali devono acquisire beni e servizi di valore inferiore alla soglia comunitaria ricorrendo ai mercati elettronici o alle piattaforme telematiche, ma con le nuove regole in arrivo per le procedure di valore superiore ai 40mila euro dovranno ottenere la qualificazione dall’Anac.
Il nuovo Codice degli appalti delinea un sistema con due articolazioni di valore, collegando la regola generale all’obbligo previsto dall’articolo 1, comma 450 della legge 296/2006 . Lo schema del nuovo sistema prevede una prima fascia entro i 40mila euro, nella quale l’ente può procedere all’acquisto di beni e servizi mediante affidamento diretto, dovendo fare ricorso agli strumenti elettronici o in alternativa aderire alle convenzioni-quadro (in entrambi i casi con lo strumento dell’ordine diretto).
Nella fascia superiore a 40mila euro e inferiore a 209mila la stazione appaltante, con adeguata qualificazione, deve utilizzare gli strumenti di negoziazione messi a disposizione da Consip o dai soggetti aggregatori regionali (quindi effettuando una richiesta di offerta): in tal caso la soddisfazione dell’obbligo (congiunto con quello stabilito dal comma 450) consente all’ente di gestire autonomamente l’acquisto.
Solo se questi strumenti non sono disponibili, la Pa ha margine per procedure tradizionali, che tuttavia deve realizzare con il ricorso alla centrale di committenza o comunque con gara pubblica.
La novità più significativa è rinvenibile nella condizione fondamentale affinché la stazione appaltante possa operare in proprio nella fascia tra i 40mila euro e la soglia comunitaria, costituita dall’ottenimento della qualificazione, attraverso il percorso che sarà disegnato con un decreto proposto dall’Anac, in base ai criteri definiti nel Codice.