Anci: no ad eliminazione Imu
Non si pensi minimamente di trovare nei bilanci dei Comuni le coperture per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Sarebbe incoerente rispetto alle enunciazioni fatte dal governo contro i tagli lineari, e sarebbe una misura irricevibile da parte dei Comuni”. Con questa posizione, annunciata nel corso di una conferenza stampa al termine dell’Ufficio di presidenza dell’Anci che si è svolto oggi, il presidente facente funzioni Alessandro Cattaneo varcherà (con una delegazione di sindaci) la porta di Palazzo Chigi, dove questa sera è previsto un incontro con il governo.
Sempre riguardo il tema dell’Imu, l’Anci “chiederà immediate risposte su questioni come quella degli immobili comunali e delle code di gettito non realizzate: si tratta di cifre equivalenti a centinaia di milioni di euro, che devono tornare nelle casse dei Comuni”.
Pur non sottovalutando la portata del decreto che sblocca i debiti delle P.A. nei confronti delle imprese, Cattaneo avverte: “E’ una misura positiva e un grande successo per l’Anci, ma adesso i tempi sono maturi per un cambiamento radicale delle regole del Patto di stabilità. Per questo chiederemo al governo il passaggio immediato dall’avanzo al pareggio di bilancio, con l’adozione della golden rule di cui ormai parliamo da anni senza essere ascoltati, e che consentirebbe l’equilibrio delle spese correnti e un limite all’indebitamento, in modo da consentire un’equilibrata politica di investimenti”.
Lo sblocco dei pagamenti, che ieri ha incassato il primo sì della Camera, “non ha fatto altro che agire sugli spazi finanziari bloccati dal Patto di Stabilità – spiega Cattaneo - abbattendo di fatto gli obiettivi del Patto fino al 78% per il 2013. Il provvedimento in sé – prosegue – non è altro che un riconoscimento, finalmente, del principio per cui i Comuni, con i loro investimenti, possono essere motore della crescita e delle ripresa del Paese”.
Inoltre, grazie allo sblocca debiti, “potranno avere ancora ossigeno anche i piccoli Comuni, che da quest’anno avrebbero dovuto conformarsi alle regole del Patto, con grossi problemi anche per la gestione quotidiana delle amministrazioni”. Il problema però “è in parte risolto solo per quest’anno, mentre dall’anno prossimo, se non si cambia il Patto, potrebbe ripresentarsi negli stessi termini”. Da qui l’auspicio “che riusciamo finalmente a rivedere, insieme con il governo, l’intera architettura delle regole di finanza pubblica per gli enti locali.