Fassino a Repubblica
Con la nuova Tasi si rischia il paradosso. I Comuni avranno meno soldi per tenere aperte le scuole o pulire le strade, solo per citare due servizi fondamentali, mentre parte dei cittadini che prima non pagavano l'Imu sulla prima casa si ritroveranno a pagare il tributo". Piero Fassino, presidente dell'Anci e sindaco di Torino, guarda con grande preoccupazione e allarme alla discussione sulla legge di stabilità in commissione bilancio alla Camera.
Fassino, quanti soldi si ritroveranno in meno i Comuni?
"Facciamo due conti. L'aliquota sulla prima casa dell'Imu era al 4 per mille, ma in media i Comuni italiana l'avevano alzata al 5 per mille. Ora l'aliquota massima della Tasi è al massimo al 2,5 per mille. La metà. Sulle seconde case, poi, nella prima ipotesi si indicava un 11,6 per mille, ora siamo tornati al 10,6 per mille, al pari dell'Imu. Questo non permette un gettito aggiuntivo per compensare la riduzione sulle abitazioni di residenza. E vuol dire 1 miliardo in meno per i Comuni italiani. Inaccettabile".
Perché parte dei cittadini si ritroveranno a pagare una tassa che prima non pagavano?
"Perché anche se l'aliquota è diminuita, le detrazioni sono state tagliate. Alcune famiglie che grazie alle detrazioni non pagavano l'Imu si troveranno a pagare la nuova imposta. Anche i fondi messi a disposizione su questo fronte sono insufficienti: i Comuni avevano chiesto 1 miliardo, sono stati promessi 500 milioni. Pochi. E se non Il presidente dell'Anci spiega il paradosso di una Tasi più cara e di un governo "inadempiente" verranno alzate le aliquote e i sindaci non riusciranno a recuperare 1 miliardo, saranno costretti ad usare questi 500 milioni per altro, per i servizi, non per le detrazioni. Stiamo parlando di un problema che interessa tutti i Comuni, di qualsiasi colore politico".
Qual è la proposta dell'Anci?
"Il governo e il parlamento devono trovare una strada ragionevole per garantire ai Comuni le entrate necessarie per poter garantire i servizi. Le strade sono due: o si modificano le aliquote, portandole al 3,5 per mille sulla prima casa e all'11,6 per mille sulla seconda, oppure si trovano compensazioni nelle poste di bilancio per permettere ai Comuni di recuperare un miliardo e mezzo. Anche così rimane però un problema di fondo".
Quale?
"Si è detto: la service tax è vostra, è l'imposta dei Comuni. Peccato che poi le aliquote vengano decise a Roma. Sull'Imu c'era un margine per incidere. Così viene meno un principio di autonomia fiscale