Spese di personale e contrasti

Spese di personale nel nuovo DM. Scontro tra Corte dei conti e Circolare esplicativa
Pubblicato il 2 Ottobre 2020 da Gianluca Bertagna   

Lo dico alla Baricco: quello che segue è un post molto duro. Astenersi fragili di cuore e ansiosi.

Un Comune ha scritto alla Corte dei conti della Lombardia per sapere se è corretto calcolare le spese di personale ai fini del nuovo d.m. 17 marzo 2020 sulla scorta delle indicazioni della Circolare interministeriale e quindi facendo esclusivamente riferimento ai dati BDAP lì indicati.

I magistrati contabili nella Deliberazione n. 125/2020 ci ricordano che:

    Le Circolari non valgono nulla nella gerarchia delle fonti.
    La Corte dei conti interpreta le norme.
    La Corte dei conti non svolge attività diretta a individuare le modalità applicative di una Circolare.

Quindi: la Circolare non è vincolante per i Comuni, come non lo sono nemmeno le considerazioni della Corte dei conti che dicono che la Circolare non vale nulla nella gerarchia delle fonti.

Un loop pazzesco, d’alta quota, quelli che fanno venire vertigini e capogiri. D’altronde viene pure aggiunto: “Spetta all’ente motivare adeguatamente l’inclusione (o l’esclusione) di voci che, per loro natura, presentino eventuali ambiguità”.

E qui la farei finita: se spetta all’ente decidere, a cosa serve che gli enti facciano domande alla Corte dei conti, la quale poi risponde che spetta all’ente decidere?

Visto che ci siamo, però, aggiungo anche qualcosa nel merito.

Se le Circolari, come dice la Corte dei conti, non valgono nulla, mi spiegate perché tutti i Comuni stanno calcolando le spese di personale di cui al comma 557 e 562 della legge 296/2006 in base alla Circolare n. 9/2006 della Ragioneria Generale dello Stato? È possibile sapere come mai teniamo conto tra le voci incluse ed escluse degli orientamenti consultivi della Corte dei conti?

Veniamo al dunque:

    C’è una norma: l’art. 33 comma 2 del d.l. 34/2019.
    C’è un decreto ministeriale: quello del 17 marzo 2020 sottoscritto da tre Ministri.
    C’è una circolare, emanata dai medesimi tre Ministri che spiega che voci considerare questa volta e per questo calcolo al fine di dare certezza e uniformità tra tutti i comuni.

Ora: perché è così difficile credere che il calcolo si debba fare in quel modo? Perché è così difficile credere che probabilmente i parametri di cui alla Tabella 1 e Tabella 3 del DM sono stati elaborati proprio basandosi su quelle voci di spesa di personale, che coerentemente con ciò sono quelle giuste da utilizzare?

Logica, ragionevolezza, razionalità e forse potremmo fare decisamente a meno di qualche domanda di troppo.

www.gianlucabertagna.it

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