Patto di stabilità per i grandi comuni

Con il miliardo ‘liberato’ dal governo per il 2014 sul Patto di stabilità il comparto dei Comuni, nel suo complesso, riceverà di certo una boccata d’ossigeno. Ma non tutte le amministrazioni potranno goderne e anzi, alcune verranno penalizzate. Per questo l’Anci ha proposto, tra gli emendamenti alla Legge di stabilità, una ‘clausola di salvaguardia’ che eviti una forbice eccessivamente sproporzionata. Lo spiega oggi il Sole24Ore, specificando che con il cambio della base di calcolo in base alla quale verranno fissati gli obiettivi finanziari dei singoli Comuni (dal triennio 2007-2009 al 2009-2011), gli effetti non saranno positivi per tutti.

Roma ad esempio, fatti salvi gli eventuali alleggerimenti che scaturiranno dalla trattativa diretta con il governo sul debito della città, dovrà ottenere un saldo positivo di 305 milioni. Per Milano è praticamente certo un saldo-obiettivo del 20% più alto. Il caso limite si registra invece a L’Aquila (+200%). In questo caso la base di calcolo è ‘gonfiata’ dalle spese di ricostruzione post terremoto, che l’Anci in un emendamento alla Legge di stabilità chiede di escludere. Danneggiate anche Teramo (+42,1%), Latina (+27,4%) e Brindisi (+22,4%), mentre Firenze (-9%), Palermo (-9,5%) e Napoli (-26,4%) sarebbero le città che otterrebbero maggiori vantaggi con i nuovi parametri.

Da qui la richiesta dell’Anci per una clausola di salvaguardia, anche a partire dalla considerazione che i nuovi obiettivi di Patto non terrebbero conto in alcun modo della virtuosità delle amministrazioni.

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