Collegato alla finanziaria

La Manovra Finanziaria per il 2018, composta dalla legge di bilancio 2018 e dal collegato Fiscale, comincia a prendere forma.

È di ieri la notizia dell’approvazione del decreto fiscale di accompagnamento alla legge di bilancio da parte del Consiglio dei Ministri.

Tra le misure previste dal decreto lo stanziamento di nuove risorse per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, l’introduzione di una norma “anti-scorrerie” contro le scalate ostili, la rottamazione bis delle cartelle esattoriali, ecc.

Per quanto concerne la norma contro le scorrerie, essa, in sintesi, prevede che, una volta superata una certa soglia azionaria, l’investitore debba inviare una lettera d’intenti in cui chiarisce le finalità perseguite in modo da evitare scalate oscure.

Inoltre, al fine di favorire e sostenere la crescita delle imprese localizzate nel sud del paese, il decreto incrementa la dotazione del “Fondo garanzia PMI” di 300 milioni di euro per l’anno 2017 e di 200 milioni di euro per l’anno 2018.

Il Collegato fiscale prevede infine la tanto attesa “rottamazione bis” la quale prevede:

    l’estensione dell’istituto ai ruoli consegnati all’agente della riscossione sino al 30 settembre 2017. Il successo della prima edizione ha spinto dunque il Governo a riaprire i termini estendendo la nuova rottamazione anche ai ruoli consegnati all’agente della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.
    un apertura verso gli esclusi della prima edizione: ovvero quanti, nella precedente edizione della rottamazione, non hanno potuto presentare l’istanza poiché, al 24 ottobre 2016, cioè la data di entrata in vigore del D.L. n. 193/2016. avevano un piano di rateazione in corso e non hanno saldato le rate “arretrate”.


Questi soggetti potranno beneficiare del nuovo provvedimento presentando entro il 31 dicembre 2017 una nuova istanza di adesione utilizzando il modello di adesione predisposto dall’Agenzia delle entrate-Riscossione.

Tali contribuenti, però, potranno accedere alla rottamazione-bis solo a condizione di pagare tutte le rate arretrate e relative al precedente piano di rateazione, in un'unica soluzione entro il 31 maggio 2018.

La nuova rottamazione inoltre ovviamente riapre le porte anche a tutta la platea dei rimasti fuori dalla prima edizione dell’istituto perché hanno commesso errori formali errori nella presentazione o compilazione dell'istanza di adesione.

Nuove opportunità anche per I soggetti che non hanno pagato anche una sola delle prime due rate della precedente rottamazione, aventi scadenza, rispettivamente il 31 luglio e il 2 ottobre (il 30 settembre cadeva di sabato) i quali ad oggi sarebbero decaduti dal beneficio della “rottamazione”.

Il decreto legge prevede infatti la rimessione in termini laddove le rate non pagate dovessero essere versate dai ritardatari entro il 30 novembre prossimo. In pratica, questi soggetti potranno accedere nuovamente al beneficio versando tre rate in un’unica soluzione, cioè le prime due scadute e la terza di novembre. È evidente che la possibilità offerta dal governo a tali soggetti è subordinata all’ammontare dell’importo scaduto. È verosimile infatti che la nuova possibilità potrà interessare soprattutto i soggetti le cui rate sono di ammontare modesto o coloro che, per dimenticanza, hanno versato tardivamente una delle prime due rate.

L’ulteriore pilone della nuova rottamazione riguarda invece i ruoli 2017. Esso in particolare riguarderà i ruoli notificati dal 1 gennaio al 30 settembre 2017. Per questi la domanda di adesione andrà presentata entro il 15 maggio 2018. La nuova rottamazione potrà poi essere saldata in 1 o 5 rate, la prima delle quali con scadenza luglio 2018 e l’ultima febbraio 2019.

Il decreto prevede inoltre l’estensione dello split paymenta tutte le società controllate dalla P.A.

In particolare, l’ormai noto meccanismo della scissione dei pagamenti dell’Iva sull’acquisto di beni e servizi, attualmente previsto per tutte le amministrazioni dello Stato, gli enti territoriali, le università, le aziende sanitarie e le società controllate dallo Stato, viene ulteriormente esteso. Vi rientrano infatti anche gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche, le società controllate direttamente o indirettamente da qualsiasi tipo di amministrazione pubblica e quelle partecipate per una quota non inferiore al 70% da qualsiasi amministrazione pubblica o società assoggettata già allo split payment.

Ancora, il Decreto interviene sugli investimenti pubblicitari fatti da imprese e professionisti. È stato infatti previsto un credito di imposta per le campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, e sulle radio e tv locali (anche per gli investimenti sostenuti nella seconda metà del 2017). Il credito di imposta è pari al 75% della quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente, e aumenta al 90% nel caso di microimprese, Pmi e start-up innovative.

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