Il Piana Casa del Governo

Meno tasse sugli affitti a canone concordato, abitazioni a riscatto, forti stimoli all'edilizia sociale, finanziamenti per le ristrutturazioni, fondo affitti, agenzie per la casa. Pronto da mesi, finalmente il 'Piano casa' da 1,741 miliardi di interventi messo a punto dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, è stato approvato dal Consiglio dei ministri. La formula scelta è quella di un decreto legge.

Ecco, in sintesi, i punti principali del provvedimento che si muove su alcuni cardini principali: agevolare gli affitti, facilitare l'acquisto e stimolare l'edilizia sociale.

- Fondo affitti e morosità incolpevole: lo stanziamento per il Fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni passa da 100 a 200 milioni di euro (100 quest'anno e 100 per il 2015); il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli – da rendere strutturale - aumenta tra il 2014 e il 2020 di 226 milioni di euro.
- Affitti agevolati: i Comuni e le Regioni potranno attivare agenzie che dovranno favorire il reperimento di alloggi da offrire a canone concordato e favorire l'incontro tra domanda e offerta anche fornendo garanzie ai proprietari che affitteranno; scende al 10%, ma limitatamente al quadriennio 2014-2017 la cedolare secca per chi vorrà affittare a canone concordato. La copertura per la misura è di 146 milioni euro.Restano inoltre in vigore le procedure di sfratto per morosità. Saranno infine previste detrazioni per gli inquilini di alloggi sociali, pari a 900 euro per i redditi sotto i 15.500 euro che si dimezzano a 450 euro per quelli invece sotto i 31.000 euro l'anno.
- Meno tasse per chi affitta alloggi sociali nuovi o ristrutturati. I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorrono alla formazione del reddito d'impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40 per cento per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.
- Case occupate abusivamente: stretta nei confronti di chi occupa abusivamente un immobile che non potrà chiedere né la residenza né l'allacciamento ai pubblici servizi.
- Acquisto di immobili: il piano prevede la conclusione di accordi con regioni ed enti locali per l'alienazione a favore degli inquilini degli immobili ex Iacp. Con la forma di acquisto a riscatto, il rent to buy, si utilizzeranno i canoni di affitto pagati come rate anticipate da scalare dal prezzo dell'immobile e decidendo solo al settimo anno se comperare o no. Il ricavato sarà destinato a realizzare nuovi alloggi e a conservare gli esistenti: l'obiettivo è di recuperare 68 mila alloggi. Fino ad un massimo di 18,9 milioni anno dal 2015 al 2020, per un totale di 113,4 milioni, la dotazione del fondo che dovrà agevolare i finanziamenti per gli acquisti.
- Nel decreto anche la norma che consente di utilizzare fino a 10mila euro di detrazioni per l'acquisto di mobili anche se le spese per le ristrutturazioni agevolate sono state di importo inferiore.
- Case a riscatto: per agevolare l'accesso alla proprietà, si prevede che il conduttore possa imputare in tutto o in parte fino alla data del riscatto i canoni di locazione in conto del prezzo di futuro acquisto dell'alloggio sociale. Il riscatto è possibile dopo 7 anni di locazione. Chi acquista ha due vantaggi: 1) l'Iva dovuta dall'acquirente (che è incassata da chi vende per riversarla allo Stato) viene corrisposta solo al momento del riscatto e non all'inizio; 2) il reperimento del fabbisogno finanziario residuo per l'acquisto è rimandato al momento dell'atto di acquisto. Chi vende rimanda la tassazione IRES e IRAP sui corrispettivi delle cessioni alla data del riscatto.
- Stimoli all'edilizia sociale: si prevede di aumentare l'offerta attraverso interventi di ristrutturazione ma anche di sostituzione del patrimonio e cambi di destinazione d'uso anche senza opere.

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