La riforma del catasto dopo la delega fiscale

Con l’approvazione definitiva da parte del Parlamento della delega fiscale, il governo si accinge a riformare numerosi segmenti del nostro sistema economico. Tra i mandati conferiti all’esecutivo vi è, in particolare, quello di riformare il catasto; il sistema, ormai, è vetusto, e si basa sul numero di vani, a prescindere dalla metratura.

La modifica della disciplina dovrebbe tenere in considerazione, anzitutto, le superfici lorde esterne comprensive, quindi, di muri perimetrali, nonché quelle secondarie e relative alle pertinenze. Altresì, saranno applicati diversi coefficienti, che varieranno, ad esempio, a seconda della zona della città in cui si trova l’immobile (adesso, che sia in periferia, in centro, con vista mare o immerso nel cemento, non fa differenza). Altro fattore fondamentale, sarà il valore di mercato medio espresso in base a delle funzioni statistiche.

Resta il fatto che, prima che l’operazione vada a compimento, saranno necessarie due cose: il governo, anzitutto, dovrà aver approvato il decreto legislativo relativo; da quel momento, potrebbero trascorrere anche 4 o 5 anni prima che i 60 milioni di immobili stimati in Italia – di cui circa 35 milioni sono abitazioni – siano censiti e valutati.

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