Un sindaco premier

"Registro con favore che per la prima volta nella storia della politica di questo Paese il sindaco di una grande città riceve l'incarico di premier. E' la dimostrazione del riconoscimento del ruolo e del valore degli enti locali". Così il presidente Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, a margine dell'inaugurazione della riqualificata Borgata Mirafiori, commenta l'incarico a formare il nuovo  governo dato oggi al sindaco di Firenze, Matteo Renzi.
"Da Matteo Renzi - ha continuato Fassino - ci aspettiamo cosa si aspettano tutti gli italiani: che sia in grado di aggredire i nodi che bloccano lo sviluppo del Paese, rilancio degli investimenti, sostegno alla crescita, creazione di lavoro soprattutto per i giovani e più in generale l'uscita dalla stagnazione e dalla precarietà in cui il Paese si trova da troppi anni".

Aspettative ma anche soddisfazione per la prima volta di un sindaco a Palazzo Chigi, da parte dei sindaci di Napoli Luigi de Magistris, di Roma Ignazio Marino, di Catania Enzo Bianco e di Chieti Umberto Di Primio.
"Come sindaco e come rappresentante del Sud mi aspetto molto da Matteo Renzi. Credo sia la persona giusta, in questo momento, per attuare una svolta nel rapporto fra governo e città", dice il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "E' un sindaco e conosce le difficoltà concrete dell'amministrare - spiega - ed ha presente i bisogni reali dei cittadini. I sindaci vogliono dare una mano ma allo stesso tempo vogliono riceverla, dopo anni di tagli lineari, dopo la loro riduzione a bancomat nazionali".

Il sindaco di Napoli si aspetta, poi, "una svolta nei confronti delle città e nei confronti del Sud in particolare, avendo Renzi tutte le carte in regola per affrontare in modo diverso la 'questione meridionale'. Giudicheremo, naturalmente, dai fatti: abbiamo fiducia ma siamo allo stesso tempo cauti, perché c’è bisogno di segnali concreti. Di parole ne abbiamo ascoltate tante - conclude de Magistris - riguardo al Mezzogiorno e a Napoli. Gli esprimo i più sinceri auguri per questa sua sfida importante".
Stessa convinzione che Renzi possa farcela a far ripartire l'Italia viene dal primo cittadino di Roma, Ignazio Marino. “Sono convinto - dice - che Matteo Renzi, il primo sindaco nella storia repubblicana a salire al Quirinale per ricevere l’incarico di formare un governo, sarà un eccellente portavoce delle istanze degli enti locali nell’interlocuzione con l’esecutivo". Per Marino l'esperienza di sindaco a Firenze "lo ha reso consapevole del ruolo centrale dei Comuni nell’intercettare i bisogni dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda l’accesso ai servizi". Ricordando la fase "molto complessa per le amministrazioni locali", per "la compressione dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni", Marino si dice convinto che Renzi grazie agli anni "spesi a Palazzo Vecchio riuscirà a riconoscere il giusto spazio per gli enti locali nella sua agenda di governo”.
Dalla capitale a Catania, dove per il sindaco Enzo Bianco l'incarico a Renzi è un "segnale oltre che positivo, di grande significato. Matteo Renzi - sottolinea Bianco - ha portato nella scena politica e istituzionale quel dinamismo e quella concretezza tipici dei sindaci; lo stesso dinamismo e concretezza che rappresenterà una svolta positiva per il governo del nostro Paese”.

Di "grande fiducia e grande speranza nei confronti del presidente del Consiglio incaricato" parla, da parte sua, il sindaco abruzzese di Chieti Umberto Di Primio, "un momento - dice - che deve andare al di là delle appartenenze politiche". Sentimenti che per Di Primio "nascono dalla consapevolezza che solo chi quotidianamente si confronta con i problemi, le esigenze e le richieste della gente e quindi ha contezza piena della realtà del paese, può essere interprete di quel cambiamento che deve andare verso una riforma dello Stato sempre più vicina ai cittadini".
Un cambiamento, insomma, che, soprattutto oggi "abbia come priorità il lavoro, l’autonomia degli enti locali e l’immediata revisione del Patto di Stabilità con eliminazione dell’avanzo di bilancio", conclude il sindaco teatino.
Per Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente di Anci Emilia-Romagna, è “significativo che, per la prima volta, un sindaco in carica venga chiamato a questa grande responsabilità. I sindaci sono gli amministratori più vicini ai cittadini, quelli che ogni giorno sperimentano la bellezza e la difficoltà del rapporto con la gente, la soddisfazione per le risposte date e la frustrazione quando, non sempre per loro colpa, sono costretti a tagliare servizi e non possono andare pienamente incontro alle esigenze dei loro amministrati. Augurando al presidente del Consiglio incaricato di poter svolgere al meglio il proprio lavoro, nell’interesse di tutti gli italiani, auspico – dice Manca - che questo momento storico coincida con l’avvio di una fase nuova di fiducia e collaborazione tra le istituzioni nazionali e gli enti locali”

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