I debiti PA

Il Governo sta pompando ossigeno negli asfittici polmoni delle imprese italiane che stanno cercando di aggredire i tornanti della sperata ripresa. Ai 21,6 miliardi di di debiti delle pubbliche amministrazioni pagati nel 2013, si aggiunge oggi il miliardo di liquidità che resterà nelle casse delle aziende grazie al rinvio al 16 maggio dei termini di pagamento dei contributi Inail. Un pò di sollievo arriverà anche per i lavoratori delle aziende in crisi con i 400 milioni assegnati per tutte le forme di cassa integrazione dal decreto firmato oggi dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini e dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. «Ecco i primi effetti della legge di stabilità: meno tasse sul lavoro e nuovi fondi per la cassa integrazione», scrive il premier Enrico Letta in una nota diffusa al termine di un vertice a Palazzo Chigi proprio con i due ministri. Nel 2013, esattamente da luglio a dicembre, il Tesoro ha immesso 21,6 miliardi di liquidità nell'economia reale (pari a 1,6 punti percentuali di Pil) mandando in pagamento il 79% degli oltre 27 miliardi stanziati per il 2013 dai due decreti battezzati «sblocca debiti» (Dl 35/2013 e Dl 102/2013).

Nei primi giorni del 2014 - spiegano dal Tesoro - stanno andando in pagamento altri 2,9 miliardi già disponibili. Purtroppo altri 2,3 miliardi non hanno ancora preso il percorso virtuoso del pagamento per criticità con 5 regioni, in particolare Campania e Sicilia. Criticità che il titolare del dicastero di via XX Settembre vuole risolvere al più presto programmando per febbraio degli incontri con i presidenti delle regioni. «Credo che il risultato del terzo trimestre 2013, per il quale abbiamo registrato l'arresto della caduta del Pil e ci aspettiamo per il quarto trimestre un segno positivo, sia anche il frutto dell'impegno profuso in questa operazione» ha detto Saccomanni ricordando che tra luglio e giugno sono stati immessi nell'economia reale liquidità vera al ritmo di 3,6 miliardi di euro al mese. Secondo un sondaggio fatto da Bankitalia molte Pmi hanno subito dirottato questi fondi verso il pagamento degli stipendi arretrati. Altri impieghi verso cui questi fondi sono stati indirizzati sono principalmente la riduzione dei debiti commerciali, altre forme di finanziamento del capitale circolante e (soprattutto per le imprese più grandi) la diminuzione dell'esposizione verso il sistema finanziario. Anche il rinvio a maggio dei pagamenti Inail avrà un effetto positivo sui conti delle imprese, consentendo loro di compensare subito la riduzione dei contributi Inail previsti dalla legge di Stabilità con il taglio dei cuneo. Secondo una nota del Mef: «l'effetto positivo è duplice: da un lato il rinvio consente alle imprese di beneficiare pienamente della riduzione del costo del lavoro nel corso del 2014 (senza, cioè, dover procedere a conguagli successivi), dall'altro migliora le condizioni di liquidità delle stesse.».

Le speranza, anche qui, è che il mancato pagamento dei premi a febbraio favorisca le condizioni finanziarie delle aziende nei prossimi 3 mesi, «aiutandole a cogliere i segnali positivi che si stanno manifestando». Il riferimento è a quel +1,4% segnato a novembre dalla produzione industriale. Il primo scatto ad afferrare la ripresa dopo 26 mesi. Soddisfatta Confindustria secondo la quale «si da così il via all'intervento di riduzione del costo del lavoro, disposto dall'ultima legge di stabilità». Ma le buone notizie arrivano anche per i lavoratori. I due ministeri hanno annunciato l'arrivo di 400 milioni per finanziare la Cig in deroga, con risorse stanziate alle regioni che avevano oramai finito i fondi

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